Il Ministero pubblico della Confederazione (MPC) ha consegnato al Supreme Prosecutors Office di Taiwan una parte degli averi, pari a circa CHF 20 milioni, depositati in Svizzera dall’ex presidente della Repubblica di Taiwan Chen Shui-bian, condannato nel suo Paese per corruzione. La restituzione è l’ulteriore dimostrazione che la Svizzera è fermamente risoluta a opporsi a un uso della sua piazza finanziaria per scopi criminali e a restituire ai danneggiati i fondi di origine criminale. Il procedimento svizzero è ora volto a individuare l’origine dell’altra parte dei fondi bloccati in Svizzera.
Dal 7 gennaio 2008 il MPC conduce un procedimento penale nei confronti del figlio e della nuora di Chen Shui-bian per titolo di riciclaggio di denaro. Le autorità giudiziarie di Taiwan hanno di recente condannato l’ex presidente della Repubblica di Taiwan e sua moglie a una pena di complessivamente 19 anni di carcere per corruzione.

Nell’ambito del procedimento penale condotto in Svizzera e in esecuzione a una domanda di assistenza giudiziaria presentata dalle autorità taiwanesi, sono stati messi sotto sequestro circa 37 milioni di franchi svizzeri.

Grazie alla stretta ed efficace collaborazione con il Supreme Prosecutors Office di Taiwan, il MPC ha consegnato anticipatamente una parte dei fondi depositati in Svizzera, che proverrebbero dalle attività criminali dell’ex presidente della Repubblica di Taiwan, alle autorità giudiziarie taiwanesi. Le parti in causa non si sono opposte alla consegna dell’importo di circa 20 milioni di franchi svizzeri.

L’inchiesta svizzera è ora volta a far luce sull’origine dei fondi rimanenti sequestrati in Svizzera.