Fay ce que vouldras, fai ciò che vuoi. Una frase del “Gargantua”, il romanzo di François Rabelais, uno degli scrittori umanisti più noti del Rinascimento. Una frase che voleva testimoniare l’avversione di Rabelais per i dogmi della Chiesa e la sua predilezione per una vita incentrata sui cosiddetti “bassi istinti”: il corpo umano e le sue funzioni, il sesso e la buona tavola.

Fay ce que vouldras dunque. La libertà di seguire i propri istinti, bassi o nobili che siano, per vivere un’esistenza libera da condizionamenti e preconcetti. Una frase che ha attraversato il tempo e che è riapparsa quasi due secoli dopo la morte di Rabelais in uno scenario completamente diverso. Non siamo più in Francia ma in Gran Bretagna, dove il politico britannico Sir Francis Dashwood (1708-1781), al rientro da un viaggio in Turchia nel 1751 aveva fondato l’Hellfire club, il club del fuoco dell’inferno.
Si trattava di una confraternita di chiaro stampo satanista, dove si disprezzava e si metteva in discussione la Chiesa cattolica. Un circolo esclusivo ed elitario, di cui facevano parte personaggi di spicco della politica britannica, aristocratici ribelli e artisti in voga. Il motto adottato dalla confraternita era “Fay ce que vouldras”. La frase venne anche fatta incidere da Dashwood sull’arcata all’ingresso della sede del club, l’abbazia “nera” di Madmenham, nel sud est della Gran Bretagna.

Secondo i referti storici, fra i soci dell’Hellfire club vi era anche un massone di spicco, lo scienziato e uomo politico americano Benjamin Franklin (1706-1790). Un’appartenenza ampiamente dibattuta – soprattutto perché Franklin era uno dei padri fondatori degli Stati Uniti d’America – e che venne largamente riportata all’attenzione della cronaca nel febbraio del 1998, quando il giornale inglese Sunday Times pubblicò la notizia del ritrovamento, durante dei lavori di restauro, di 10 scheletri, 6 dei quali appartenenti a bambini, sotto una casa di Londra.
Le analisi mostrarono che si trattava di persone vissute all’incirca 200 anni prima. Il ritrovamento, di per sé eccezionale, era reso ancor più clamoroso dal fatto che l’abitazione era quella dove Benjamin Franklin aveva abitato fra il 1757 e il 1775.

Dopo essere rimasto segreto per ben 11 anni, nel 1762 l’Hellfire club divenne di pubblico dominio. I nomi dei suoi adepti, tutti nomi prestigiosi, vennero resi noti e lo scandalo fu notevole. Molti lasciarono il circolo e l’ultima riunione ufficiale ebbe luogo nel 1774.
Si dice che per l’occasione fu celebrata una solenne cerimonia, una messa nera con sacrifici umani. Un’ipotesi certo azzardata ma che spiegherebbe gli scheletri ritrovati sotto la casa di Franklin a Londra. E’ anche possibile che l’Hellfire club avesse sacrificato vite umane al culto di Lucifero fino al 1762, quando la confraternita era ancora tenuta segreta e che gli scheletri rinvenuti sotto la casa di Benjamin Franklin risalissero a prima dell’ufficiale scioglimento del club.

In realtà, secondo alcuni studiosi l’Hellfire club non si è mai sciolto. Nel suo saggio del 1973 “Governi occulti e società segrete” lo scrittore francese Serge Hutin scriveva: “Stando ad alcune voci che circolano oggi negli ambienti esoterici d’Oltre Manica, l’Hellfire Club esisterebbe tuttora; il suo centro iniziatico, molto ben nascosto, si troverebbe nell’Irlanda meridionale. Ai suoi membri verrebbe imposto di prestare giuramenti impressionanti; per i casi di tradimento verso la confraternita o di divulgazione di segreti, sarebbero previste punizioni tremende.”
Anche il motto coniato da Rabelais esiste ancora. Era stato riportato in auge dal poeta e occultista britannico Aleister Crowley (1875-1947) e oggi è comunemente usato dai satanisti ovunque nel mondo.