La decisione sulla sospensione dalle gare di Lara Gut presa ieri da Swiss Sky farà discutere, anche se il Team Gut comunica “di aver preso atto della decisione, pur senza condividere le motivazioni addotte da Swiss Ski e di voler concentrare le forze sulle gare del fine settimana a Val d’Isère e di non voler commentare oltre l’accaduto”.

Le critiche di Lara all’indirizzo di Mauro Pini – espresse a mezzo stampa nazionale e internazionale – hanno obbligato la Federazione ad intervenire a tutela del proprio capo allenatore che ha ampiamente dimostrato in questi anni, con risultati alla mano, le sue grandi capacità di tecnico e che oggi rientra con certezza fra i migliori allenatori in circolazione. Un patrimonio che Swiss Sky ben fa a difendere, chiedendone il massimo rispetto.

La giovane sciatrice svizzera si trova confrontata con un impegno fisico e mentale non indifferente, con responsabilità forse troppo grandi per una ragazzina (ha solo 19 anni). Lei è sicuramente cosciente che dai suoi risultati sportivi dipendono direttamente diverse persone, allenatori, fisioterapisti, pubbliche relazioni e gli sponsor che cercano la massima visibilità possibile in cambio dei supporti finanziari forniti al team. Una responsabilità non indifferente per una giovane che ancora deve farsi strada e gara dopo gara confermare i propri progressi.
Questa é comunque la regola del gioco per chi si mette in proprio, per chi decide di gestire da solo un campione in erba, con la speranza che un giorno possa essere annoverato fra i più grandi. Qualcuno dirà che oggi il mondo dello sport funziona in questo modo, che occorre distaccarsi dalle federazioni per ottenere risultati e gli esempi nel circo bianco non mancano, ma questo forse vale per federazioni tecnicamente e finanziariamente inferiori a quella svizzera, che vanta esperienza e tradizione al pari delle grandi nazioni. Auguriamoci che dopo questa tempesta possa tornare il sereno, in caso contrario meglio proseguire ognuno per la propria strada.

Candido S.