“Noi siamo un po’ nella palude romana”, ha esordito il leader leghista durante il comizio alla ‘Berghem Frecc’. “Mancano un po’ i numeri e speriamo che Berlusconi li abbia trovati”, ha aggiunto. “Siamo nella palude romana – ha insistito – non e’ facile venirne fuori”. Riferendosi al premier dice: “L’ho sentito in tv, Berlusconi parla di grandi riforme, di numeri in eccesso: non e’ esattamente cosi’, i numeri scarseggiano”. “Siamo nella palude romana – ha concluso il leader leghista – ma siamo ancora vivi e stiamo combattendo: alla fine chi la dura la vince”.

Leader leghista pessimista sulla tenuta del GovernoMilioni di persone pronte a battersi

“Ci sono milioni di persone al di sopra del Po che ne hanno piene le scatole e che sono disposte a battersi per ottenere la liberta’”. E’ l’avvertimento lanciato da Umberto Bossi in vista del passaggio nelle Commissioni degli ultimi decreti attuativi del federalismo. “Alla fine – ha sostenuto il leader leghista – la Padania sara’ libera: e’ un popolo che vuol essere libero e alla fine si libererà'”.

I giornali dovrebbero sparare meno

Umberto Bossi ha duramente criticato l’editoriale di Maurizio Belpietro che, su ‘Libero’, ha parlato dell’organizzazione di un attentato contro Gianfranco Fini. “Bisognerebbe che i giornali sparassero meno”, ha attaccato il Senatur. “Secondo me – ha precisato a margine – i giornali farebbero bene a vendere un po’ meno copie e a non fare troppo casino, perche’ poi i problemi che fanno contro Fini noi ce li ritroviamo in Commissione”. “Se uno viene attaccato tutti i giorni – e’ il ragionamento di Bossi – non e’ favorevole” al voto in Commissione, “anche se noi non c’entriamo assolutamente”. “E’ gia’ difficile – ha proseguito – far le cose quando si va d’accordo; ci manca solo che la stampa faccia piu’ casino e poi e’ difficile fare le cose”.

agi