Shumukh al-Islam, un sito web legato all’organizzazione terroristica Al Qaeda aveva designato già il 2 dicembre scorso come obiettivo da colpire la chiesa copta di Alessandria d’Egitto, devastata da un sanguinoso attentato la notte di Capodanno. L’elenco dei luoghi da colpire include 50 chiese copte in tutto l’Egitto, in Francia, in Gran Bretagna e in Germania.

L’allarme in Egitto rimane alto: il 7 gennaio verrà celebrato il Capodanno copto e la polizia ha intensificato la sorveglianza negli aeroporti e nei porti per evitare che persone sospette di essere coinvolte nell’attentato di sabato scorso lascino il paese.

Oggi pomeriggio si sono svolte nuove manifestazioni di protesta dei fedeli copti contro la strage di sabato. Nei disordini scoppiati domenica tra i manifestanti e le forze dell’ordine vi sono state decine di feriti. I manifestanti hanno annunciato un sit in per lunedì sera nella piazza principale di Alessandria. Sono in stato d’allerta anche diverse città in tutto il paese.
Diverse centinaia di persone si sono radunate davanti alla cattedrale di San Marco, al Cairo, sede del patriarca copto Shenouda III, insultando gli esponenti di governo che si recavano a presentare le condoglianze per la strage di sabato notte, che ha fatto 22 morti e un centinaio di feriti.