L’Italia compie un passo verso la sensibilità ecologica e il primo gennaio, fra i primi paesi europei con la Francia ad adattare il provvedimento votato dal Governo, è entrato in vigore il divieto di commercializzazione dei sacchi da asporto merci non conformi ai requisiti di biodegradabilità (plastica) indicati dagli standard tecnici europei vigenti.


Presto un ricordo del passato?

Anche in Ticino a suo tempo i Verdi avevano tentato, senza successo per il momento, di proibire o limitare l’uso dei sacchetti di plastica nei supermercati o negozi in genere.Vi é da credere che ora, aperta la strada nella vicina penisola, nei prossimi anni il divieto verrà esteso a molte altre nazioni.

Al momento in molti supermercati di tutta Italia sono ancora ben in vista le buste di plastica, perché la legge prevede lo smaltimento delle scorte, ma solo a titolo gratuito. Positivi in generale i commenti dei consumatori: “era ora, tutti sapevano che facevano male”. Ma non è mancata qualche critica ai nuovi sacchetti biodegradabili, definiti in alcuni casi fragili e difficili da maneggiar. Un appello per le decine di aziende e le centinaia di lavoratori impiegate nella produzione dei sacchetti di plastica, è stato infine lanciato dall’Alleanza ecologica per l’Italia che ha chiesto azioni strategiche per avviare la riconversione.