Oltre 4.700 tra fattorie e aziende agroalimentari tedesche, in maggior parte in Bassa Sassonia, sono state provvisoriamente chiuse a causa del rischio di contaminazione da diossina. Lo ha annunciato ieri sera il ministero dell’Agricoltura tedesco.

I provvedimenti sono stati presi in via cautelativa. Delle 4’709 fattorie e aziende interessate, 4’468 sono in Bassa Sassonia, la cui capitale è Hannover, ha precisato il ministero, fornendo un bilancio delle misure prese dai diversi Lander (regioni) implicati nello scandalo.L’allarme è scattato dopo la scoperta di uova alla diossina e mangimi contaminati destinati a pollame e suini: il governo della cancelliera Angela Merkel ha lanciato un appello al Paese spiegando che sarebbe ”assolutamente esagerato” rinunciare adesso alla carne e alle uova, ma migliaia di animali sono già stati soppressi, i consumi di questi prodotti sono in ”forte calo” e lo scandalo ha già oltrepassato i confini nazionali.

Dopo quello delle mozzarelle blu prodotte dal caseificio bavarese Milchwerk Jaeger, la Germania dunque si trova a fare i conti con un nuovo scandalo alimentare. La Harles und Jentzsch ha consegnato fino a 3mila tonnellate di grasso per mangimi contaminato da diossina a 25 produttori. Questi, a loro volta, hanno venduto i mangimi contaminati ad allevatori in otto regioni (Brandeburgo, Amburgo, Bassa Sassonia, Nord Reno-Westfalia, Sassonia, Sassonia-Anhalt, Schleswig-Holstein e Turingia), come ha spiegato il ministro dell’Agricoltura e della protezione dei consumatori tedesco, Ilse Aigner.