Micheline Calmy Rey ha incontrato quest’oggi a Berna il ministro italiano degli affari esteri Franco Frattini, con il quale ha esaminato la possibilità di riavviare le discussioni tecniche fra i due paesi in materia di fiscalità.

I dossier fiscali aperti con l’Italia costituiscono una notevole difficoltà, ha dichiarato Calmy Rey. La presidente della Confederazione ritiene che la responsabilità di questa difficile situazione sia del blocco dei negoziati sull’accordo di doppia imposizione fra Svizzera ed Italia.
Un blocco generato dal rifiuto italiano di ratificare l’accordo fra il nostro paese e l’Unione europea in materia di frode fiscale e a causa delle misure discriminatorie che in Italia vengono attuate nei confronti delle aziende svizzere.

Né Calmy Rey né il ministro Frattini sono responsabili di questi dossier, ma entrambi si sono detti pronti a contribuire per trovare soluzioni. Frattini non ha parlato di un’eventuale modifica della posizione italiana nei confronti del nostro paese ma ha suggerito che la Svizzera potrebbe ispirarsi ad accordi di doppia imposizione già esistenti, come ad esempio quello che ha siglato con la Francia.

Da vari anni l’Italia è il secondo partner commerciale della Confederazione, con un interscambio di circa 24 miliardi di euro nel 2009 ed un saldo positivo per l’Italia per oltre 3 miliardi di euro. Esistono in Italia circa 750 imprese partecipate da investitori svizzeri, con oltre 90.000 addetti.