L’Italia è rimasta a bocca asciutta alla 68esima edizione dei Golden Globes che ha visto trionfare «The social network».
«Io sono l’amore» di Luca Guadagnino non ce l’ha fatta a strappare il premio per il miglior film in lingua straniera, superato dalla danese Susanne Bier e il suo «Un mondo migliore».

Il premio della critica straniera ha visto trionfare il film sulla nascita di Facebook, che ha vinto il premio per il miglior film, per la regia (David Fincher), per la miglior sceneggiatura e per la migliore colonna sonora.
Grande delusione per l’altro grande favorito «Il discorso del re» di Tom Hooper che non ha trasformato le sette nomination in altrettanti trofei, anche se ha celebrato come miglior attore Colin Firth.
Nella stessa categoria al femmine, trionfo di Natalie Portman in «Black Swan».
Migliore attore non protagonista, per «The Fighter», a Christian Bale, pellicola che ha visto premiata anche Mellisa Leo come miglior attrice non protagonista.
«I ragazzi stanno bene», che racconta la crisi di una coppia lesbica e della loro non convenzionale famiglia, ha vinto la statuetta per la migliore commedia e ha visto Annette Benning vincere fra le attrici brillanti, battendo la sua stessa co-protagonista Julianne Moore.
Fra gli attori brillanti, ha vinto Paul Giamatti per «La versione di Barney», mentre nessun premio è andato a Johnny Depp, forte di due candidature, per «Alice nel paese delle meraviglie» e «The Tourist».
I Golden Globes sono considerati l’antipasto degli Oscar, la cui cerimonia si svolgerà il 27 febbraio al Kodak Theater di Hollywood.

Armie Hammer di «The Social Network»