Il prossimo 13 febbraio andremo a votare in merito all’iniziativa sulle armi. Un’altra di quelle iniziative che non convincono e che, ancora una volta, prendono di mira il bersaglio sbagliato (siamo proprio in tema! ), cioè i cittadini onesti, mentre magari „gli altri“ se la ridono. Spero ci siamo capiti…
Si vuole far credere che questa iniziativa porterà maggior sicurezza riducendo anche il rischio di suicidio, ma non è assolutamente così e i promotori non possono non saperlo.

Da ciò che mi risulta, purtroppo, gli ultimi suicidi verificatisi nei giorni scorsi nel nostro Cantone, non sono avvenuti attraverso armi da fuoco e non bisogna confondere i mezzi di un suicidio con le sue cause, come mi pare facciano gli iniziativisti.
Non vi è dubbio che questa iniziativa persegue degli obiettivi rispettabili, ma di risultati concreti non se ne otterranno se non quelli di accollare allo Stato nuovi compiti costosi, burocrazia inutile, leggi supplementari e quant’altro.

Inoltre l’acquisto di armi illegali continuerà e sappiamo tutti chi lo alimenta in Svizzera, basta seguire i media.
Più che garantire maggior sicurezza questa iniziativa fa credere e illude la gente – e per questo è da respingere – che così facendo vi saranno meno violenze domestiche e, come dicevo sopra, meno suicidi; quando tutti sanno che se non si combattono le cause che poi generano queste drammatiche situazioni, non si risolverà nulla.

Senza retorica concludo questo mio intervento ritenendo questa iniziativa una limitazione inaccettabile della libertà del cittadino e un’offesa verso i nostri costumi e le nostre tradizioni.
Se poi, e lo sappiamo tutti, i grossi problemi in questo ambito vengono causati da altri, non vedo perché bisogna inasprire una legge sulle armi, quella attuale, che è già severa e particolare per la situazione svizzera.

A quando il prossimo tentativo di limitazione della libertà individuale?
Il prossimo 13 febbraio quindi un NO convinto e ragionato.

Poggi Donatello
Lega dei Ticinesi