Si sono conclusi venerdì 28 gennaio, con la serata con l’Assemblea dei Genitori di Cadenazzo-Vira, i 50 incontri organizzati da ADISI (Associazione di diritto informatico della Svizzera italiana) e dedicati ai comportamenti sicuri e responsabili in rete che vorremmo i nostri figli conoscessero e adottassero.

Quasi 1’400 gli allievi di prime e seconde medie incontrati e oltre 6000 gli opuscoli informativi distribuiti nelle 19 sedi del Cantone che ne hanno fatto richiesta quest’anno. Animati da Giovanni Rengucci, gli incontri, della durata di due ore scolastiche e le serate con i genitori, erano incentrati su quel che i ragazzi fanno a casa con i mezzi di comunicazione più svariati, su come e per cosa si muovono nella grande rete, quanto ne sanno dei pericoli che fanno parte propriamente del web e di quelli puramente comportamentali, imprudenti, malinformati.

G. Rengucci Presidente ADISI

Analizzate anche le conseguenze, in termini di sicurezza, riguardo la tutela della privacy e gli aspetti legali. 50 incontri che con i ragazzi si sono svolti con una formula di tipo teatrale, volti a sollecitare le loro emozioni. Ad esempio, facendoli riflettere su quanto siano ridicoli certi “autogol” e suggerendo loro quanto sia facile che ne siano proprio gli autori solo perché non ancora informati. Con i genitori, e qualche docente, invece si sono passate in rassegna le conseguenze pratiche degli errori, anche gravi, che i nostri ragazzi già fanno con estrema leggerezza ed anche in buona fede, ma che celano potenziali pericoli anche gravi. Pericoli che la cronaca sempre più sta mettendo in risalto.

ADISI, da ormai 8 anni, ritiene l’Informazione e la Formazione Continua siano gli unici strumenti utili per una efficace prevenzione ed ha quindi, con il tempo, elaborato una formula di dialogo e un canovaccio che pare dare segnali davvero positivi, viste le reazioni dei ragazzi, dei genitori e diversi docenti. Riuscire ad informare sui rischi i ragazzi, portandoli a coinvolgere i propri genitori e docenti nel definire il proprio modo di usufruire di quanto di positivo Internet può offrire, è il massimo che si potesse sperare di ottenere. Eppure si tratta di una goccia nel mare.

Ancora oggi si è dovuto constatare che sono rarissimi i ragazzi tra gli 11 e i 13 anni incontrati che non fossero, con qualche strumento, fortemente “connessi” a ciò che la rete offre, se non addirittura “dipendenti” dalle diverse forme di divertimenti, compagnie e svaghi. Per loro si tratta di un giocattolo dalle mille forme e diciamolo, è giusto: sono ragazzi.

E’ illusorio, e probabilmente, insano, credere che i ragazzi usino questi mezzi con la serietà (adulta) che auspichiamo quando conosciamo i pericoli annessi. Serietà, che però difficilmente si concilia con il divertimento e che presuppone una consapevolezza materialmente ai più ancora inaccessibile. Altro fatto preoccupante rilevato è che ancora oggi

abbiamo incontrato ragazzi e genitori erroneamente convinti che i primi ne sapessero più dei secondi. Che non è così, nelle serate con i genitori, è emerso in modo lampante e perfino i ragazzi hanno mostrato di rendersene conto. Neppure i ragazzi amano il pericolo, quando lo conoscono. Come far comprendere ai genitori che forse hanno concesso l’uso di strumenti che hanno un enorme potenziale, positivo e negativo, prima di essersene davvero resi conto? “Le Regole del Gioco” è il nome di un progetto che quindi si occupa del terzo capitolo dell’Alfabetizzazione Informatica, ponendo proprio l’accento sugli aspetti di Etica e Morale, sui Diritti e i Doveri, trattando però questi temi attraverso gli aspetti pratici,. Ma vista la situazione rilevata da questo ciclo, resta ancora molto da fare e sarà auspicabile che alcune sedi non si confondano pensando che gli enti che, a diverso titolo, trattano questi temi, siano uno alternativo all’altro, se non addirittura in competizione. Parliamo di ragazzi così giovani che necessitano di vedersi ripetere le stesse cose più volte, in diverse salse, da più persone (è stato sempre cosi, lo sappiamo tutti per esperienza personale).
Altrettanto importante sarebbe che le sedi scolastiche non attendessero di trattare questi temi quando ormai i ragazzi da anni avranno sviluppato proprie, consolidate (quanto spesso pericolosamente errate) abitudini personali, ormai irrinunciabili (fino a maturazione relativa avvenuta…). Diverse le sedi che si sono annunciate per il prossimo anno e questo è già un buon segno che fa ben sperare anche per quelle che invece quest’anno non hanno ritenuto opportuno cogliere l’occasione di avviare questo discorso nell’ambito dei primi mesi di scuola dei nuovi allievi delle prime classi, anche o almeno nella formula proposta. Info www.adisi.ch