Aeroclub Locarno: Parco del Piano sì, ma a favore dell’ambiente, dell’economia e della socialità.

Vicende del Locarnese. Continua a far discutere il Puc, il piano di utilizzazione cantonale del Piano di Magadino. A far sentire la propria voce è l’Aeroclub Locarno, rappresentato dal suo presidente, Nicola Ravasi e dal vice presidente Luciano Gambetta.

Nell’edizione di ieri de La Regione in un articolo titolato “In difesa degli alianti” veniva presentata la ferma presa di posizione dell’Aeroclub Locarno in difesa delle strutture per il volo a vela. Strutture che si trovano nella zona interessata dal progetto di riqualifica legato al Parco del Piano e che dunque verrebbero smantellate. Un’ipotesi che agli oltre 400 soci attivi dell’Aeroclub Locarno non piace.

Qui di seguito alcuni estratti dalla lettera che il 27 gennaio scorso l’Aeroclub ha scritto a Marco Borradori, responsabile del Dipartimento del Territorio.

“La documentazione prodotta dai suoi Servizi – si legge nella lettera a Borradori – pone l’accento sugli aspetti naturali che concorrono al paesaggio ma che da soli non possono, a nostro avviso, giustificare l’indirizzo generale che sembrerebbe dare il nuovo progetto. Già solo il termine “parco” potrebbe generare malintesi di fondo, malintesi che sono ancor più rafforzati dala continua dei parchi nazionali e della specifica legislazione.”

A nostro avviso il Piano di Magadino necessita sì un riordino, ma non deve essere congelato perché deve proseguire il suo sviluppo sulla base di precise regole che devono considerare tutti gli interessi e gli attori presenti. Il rispetto della natura … non deve ora schiacciare amò di rivalsa dei decenni precedenti laddove l’assenza di una sensibilità ambientale collettiva e privata ha fatto qualche danno, l’agricoltura, lo svago e le funzioni sovraregionali del Piano.
(…) bisogna considerare l’Aeroporto Cantonale di Locarno non solo come una presenza territoriale per certe frange scomoda e da confinare , se non smantellare, ma come struttura con una chiara valenza economica e sociale data dalla propria specifica funzione,d alla presenza di più di 200 collaboratori che producono una cifra d’affari annua di poco inferiore a quella dell’agricoltura dell’intero Piano di Magadino (!) e dalle diverse scuole di volo che ne fanno uno dei centri aeronautici nazionali più importanti e l’unica struttura militare di formazione nel settore del volo.
(…) Annotazioni di merito sul progetto di piano di utilizzazione cantonale (…) Dalla rappresentazione grafica constatiamo con stupore che non figurano gli hangar del volo a vela così come la stradina di accesso. Riteniamo che questa mancanza sia pregiudichevole, tendenziosa e fuorviante per una corretta valutazione del progetto del PPdM …
(…)
Il Piano di utilizzazione cantonale trova il nostro plauso sull’obiettivo di riorganizzare il territorio centrale del Piano di Magadino laddove si mira al rafforzamento delle caratteristiche di spazio aperto dando priorità alle sinergie tra agricoltura, natura e svago.
(…) Confidiamo sul fatto che la Direzione del Dipartimento del territorio e la Direzione politica del progetto abbia a riorientare il progetto affinché la versione definitiva risponda ai criteri di sviluppo sostenibile che mette attenzione sull’ambiente, l’economia e la socialità (…). In caso contrario significherebbe che siamo in un contesto di un vero e proprio parco naturale, situazione che non corrisponde, dopo la bonifica dello scorso secolo, alla realtà territoriale ed alla percezione sociale del Piano di Magadino.”

Una futura zona A delle Bolle?