Il nuovo Codice di procedura penale, entrato in vigore il primo gennaio di quest’anno, limita in un certo senso le possibilità di ricerca della polizia e dell’azione penale relative alla pedocriminalità, in particolare non sono ora più possibili, grazie ad una base legale a livello federale, inchieste mascherate in Internet (World Wide Web) secondo le modalità del passato.

Gli accertatori non possono cioè più fingersi minorenni nelle chat per entrare in contatto con potenziali pedofili, prima che un reato venga commesso.
Questo fatto è stato segnalato anche dalla Fondazione Swissmissing, in una richiesta inviata al nostro Parlamento in data 21.10.2010 (http://swissmissing.ch/wp-content/uploads/
Le ragioni che hanno condotto il Parlamento federale ad operare la scelta di cui si è detto sopra sono legate al fatto che ha condiviso la valutazione del Consiglio Federale che non ha considerato questo genere di azioni parte dell’inchiesta penale ma fattore di prevenzione. La valutazione ci pare corretta e comunque sarebbe sterile contestarla mentre costruttivo è immaginare strade che si potrebbero imboccare per riattivare il modus operandi del passato e ciò a vantaggio della Polizia ma soprattutto a salvaguardia delle potenziali vittime di atti di pedofilia.

Una legiferazione a livello cantonale potrebbe sopperire alla mancanza segnalata. Ce lo ha dimostrato il Parlamento del Canton Svitto che nel marzo dello scorso anno ha approvato una modifica dell’Ordinanza Cantonale sulla Polizia il che permette ora di nuovo agli agenti, a determinate condizioni e previa approvazione del magistrato competente, di svolgere le inchieste mascherate di cui si è detto sopra.
Ecco perché chiediamo al Governo di inserire nella nostra legislazione cantonale una disposizione analoga per offrire maggior spazio di manovra agli accertatori.

Sappiamo tutti come stia crescendo rapidamente l’importanza dei mezzi informatici e di comunicazione: le reti di amicizia, i social network, basati sulla fiducia nascondono però anche una serie di rischi e costituiscono un terreno fertile per nuove forme di reati che non devono coglierci impreparati.

Con ossequio.

Nadia Ghisolfi
Alex Pedrazzini

Per il Gruppo PPD in Gran Consiglio