L’Unione europea tende a diventare un elitario Club cristiano. A dirlo è Ali Babakan, vice primo ministro turco, scontento per le lungaggini attorno al processo di adesione del suo paese all’Unione europea.

Babakan ritiene che la tanto decantata politica europea delle porte aperte non esista più : « Abbiamo sempre pensato che l’Unione europea rappresentasse un grande progetto di pace e concordanza – ha detto – fino al giorno in cui, senza apparente ragione, il nostro processo di adesione allo spazio comunitario è stato bloccato dall’opposizione, incomprensibile, di diversi paesi europei.
Ritengo che l’Unione europea ci sta chiudendo la porta in faccia per motivi puramente religiosi. Seppur laica, la Turchia è un paese islamico, mentre l’Unione europea è un Club cristiano, una congrega di nuovi crociati. Credo che ciò sia assai pericoloso per il mantenimento di un equilibrio che va oltre le frontiere europee. L’atteggiamento di certi governi del continente è un pericolo per la stabilità a livello mondiale. »

Il governo turco aveva iniziato le pratiche per aderire all’UE nel 2005, ma la procedura risulta bloccata a causa dell’opposizione di diversi paesi, soprattutto Francia e Germania, che con la Turchia preferirebbero limitarsi ad un partenariato privilegiato, invece che operare una vera e propria adesione.