Il preventivo 2011 di Ticino Turismo, (pubblicato sul sito web in vista dell’assemblea ordinaria del 14.2) dimostra ancora una volta una notevole distanza dei progetti rispetto alla realtà quotidiana degli operatori turistici.

Mancano la relazione del direttore, il piano marketing e le interpellanze, ma già delle sole cifre si possono capire alcuni degli orientamenti strategici previsti per il turismo cantonale.
Dopo aver promesso un incremento delle misure promozionali (alla vigilia del voto in gran consiglio sull’aumento della tassa di soggiorno) è stata fatta marcia indietro motivando la necessità di far fronte prima di tutto alle crescenti spese di gestione.
E così a fronte di un maggiore incasso di 1,365’000 franchi si leggono delle maggiori uscite di soli fr. 226’000 a favore del marketing, mentre 235’000 sono destinati al progetto di monitoraggio Enjoy Switzerland Ticino i cui risultati saranno a disposizione solo nel 2012.
Si insiste con la solita strategia puntando sulle inserzioni, la partecipazione a fiere e workshop e le azioni mirate ad offrire degli sconti sulle camere di albergo anche in alta stagione.
Quali sono le vere novità? Quali gli impulsi significativi per far fronte al calo costante e drammatico dei pernottamenti? Perché il piano di marketing dettagliato non è stato pubblicato, in modo da arrivare all’assemblea con una certa cognizione di causa?

E pensare che gli operatori dell’azienda cantonale avevano trovato anche un difensore d’ufficio: “Se i dati del turismo sono catastrofici non è colpa del marketing di Ticino Turismo” aveva infatti dichiarato il direttore di Svizzera Turismo Jürg Schmid in un incontro organizzato di recente a Bellinzona. I turisti interrogati nello studio “Enjoy Switzerland Ticino” avevano spiegato il disamore per la destinazione a sud delle alpi soprattutto con il traffico crescente e le code interminabili al San Gottardo.
Ma come mai allora (mi chiedo io) il turismo di provenienza tedesca è invece aumentato nella regione del Lario nello stesso periodo di tempo esaminato? Anche questi ospiti hanno preso la via del San Gottardo per venire al sud.
C’è sicuramente l’effetto del franco forte, è stato ricordato, ma come mai nel resto della Svizzera le destinazioni sono riuscite ad aumentare i pernottamenti nonostante la debolezza dell’Euro? Le varie località turistiche elvetiche sono riuscite inoltre ad attirare una numerosa clientela dai paesi emergenti, soprattutto India e Cina, una categoria di clienti in rapida crescita che però evita una visita in Ticino in mancanza di un’offerta mirata e coordinata.
Le strutture alberghiere sono carenti e in parte vetuste, era stato detto ancora da Schmid, aggiungendo però che i mancati introiti vengono in parte compensati, nel conto economico globale, dall’aumento di ospiti nelle residenze secondarie.
Una teoria azzardata stando a quanto pubblicato dall’osservatorio sul turismo creato di recente dall’USI: in un’indagine selettiva il 66% dei turisti incontrati in Ticino ha dichiarato di soggiornare in un albergo a fronte di un 10% di turisti di giornata e di un altro 10% che passa le vacanze in una residenza secondaria.
E allora che si fa? si organizzano tavole rotonde, si cercano le colpe altrove, si preconizzano dei piani quinquennali. Anche Corrado Kneschauek, in una sua recente presa di posizione, aveva definito le giornate organizzate da Ticino Turismo una sorta di “autocelebrazione poco entusiasmante, nonostante l’utilizzo di tecnologie sofisticate”.
Lo stesso albergatore si lamentava poi per il fatto che la prima azione proposta da Ticino Turismo per il 2011 agli albergatori fosse l’adozione di uno sconto del 30% sui prezzi delle camere nel mese di aprile, proprio quando cade la Pasqua !
Questi e altri esempi rafforzano in me la convinzione che la dirigenza di Ticino Turismo sia incapace di elaborare e adottare delle misure urgenti per far fronte all’erosione costante di ospiti. Un esonero dei suoi dirigenti, in particolare del presidente del CDA Solari come dei direttori Gagliardi e Lardi, come già chiesto da me in passato, mi sembra sostenibile.

Non mi limito comunque alle critiche. In una mia interpellanza, indirizzata il 30 gennaio al CDA di Ticino Turismo, e che verrà discussa nell’assemblea, chiedo infatti anche l’adozione di misure concrete:

Che i maggiori introiti conseguenti l’aumento della tassa di soggiorno e della tassa di promozione, vengano accantonati e usati (come previsto nel messaggio approvato dal Gran Consiglio) solo per i nuovi progetti di promozione e non vengano invece usati per la copertura del fabbisogno ordinario.

Che nell’ambito dei lavori del progetto “Enjoy Switzerland Ticino”, in aggiunta alla indagine svolta presso gli ospiti, si proceda pure a una indagine in Svizzera tedesca e in Germania (nostri principali mercati) per capire cosa ne pensano del Ticino quelli che NON sono venuti.
1500 interviste, se ben fatte e su un campione ben scelto sono già rappresentative e potrebbero fornire delle buone indicazioni.

Che all’Osservatorio del Turismo venga dato mandato di realizzare, entro il 2011, uno “Studio Strategico del Turismo” sul modello dello “Studio Strategico” realizzato per il Locarnese. Lo studio dovrebbe coinvolgere non solo gli operatori turistici (ETT, ETL, HostellerieSuisse, Gastro Ticino, ecc…) ma anche tutti coloro che creano manifestazioni culturali, sportive o ricreative nel Cantone; le Associazioni di commercianti; la Camera di Commercio, l’ Ass. Industriali Ticinesi, i creativi pubblicitari e gli editori dei vari media.
Obiettivo dello studio: individuare i punti forti e deboli, i rischi e le opportunità del Turismo e individuare possibili progetti di sviluppo regionali valutando la forma di “governance” già applicata con successo in altre regioni.

Che si introduca immediatamente una “Ticino Holiday Card” (una tessera da me proposta nel 2005, e che prevede sconti e facilitazioni per una serie di manifestazioni) senza aspettare la cosiddetta “Carta Turistica” allo studio attualmente ma che viene bloccata a causa delle difficoltà con la comunità tariffale dei trasporti pubblici.

Pietro Vanetti
Socio di Ticino Turismo e candidato al Gran Consiglio per “Idea-Lista”

Pietro Vanetti (a sinistra) e Patrick Lardi di Ticino Turismo