L’italiano continuerà ad essere insegnato come opzione specifica nei licei sangallesi. Lo ha deciso oggi il Gran consiglio con 67 voti contro 45. Il governo voleva abolire la lingua di Dante nell’ambito di un pacchetto di risparmi per sgravare il bilancio pubblico, suscitando aspre critiche nella Svizzera italiana, ma non solo.

La settimana scorsa una delegazione del gruppo cantonale a favore dell’italiano aveva consegnato al presidente del Gran consiglio sangallese Walter Locher una petizione corredata di 6’050 firme.
Il responsabile del Dipartimento dell’istruzione Stefan Kölliker (UDC) ha difeso in parlamento lo stralcio dell’italiano, affermando che sarebbe restato una materia facoltativa.

Decisivo -secondo la RSI – per il salvataggio dell’italiano è stato l’intervento del granconsigliere PLR Arno Noger, che ha evocato il rischio di un “effetto domino”. Il provvedimento potrebbe cioè essere preso ad esempio in altri cantoni, minacciando il plurilinguismo elvetico. Seguendo questa logica i deputati dei partiti di centro, inizialmente favorevoli, hanno cambiato opinione,esprimendosi in italiano e in segno di solidarietà con la Svizzera italiana.
L’abrogazione dell’italiano quale opzione specifica era una delle 54 misure proposte dal Consiglio di Stato per ridurre di circa 100 milioni l’anno il deficit strutturale del bilancio pubblico nel prossimo triennio.