In Italia Francesco De Gregori, il famoso cantautore di sinistra (alla sua maniera) un po’ schivo e non strumentalizzabile a fini politici ed elettorali – cosa assai rara oggi nel Bel Paese – ha letteralmente lasciato di stucco i suoi fans.

Infatti, in un’intervista rilasciata mesi fa alla RAI, a riguardo del fenomeno del bullismo ma non solo, fenomeno ben presente purtroppo anche da noi, De Gregori ha testualmente affermato:
“La responsabilità maggiore del ’68 è stata quella di screditare la scuola, di interrompere il principio di autorità ed eliminare totalmente la meritocrazia”.

Donatello Poggi

Parole pesanti come macigni, che sicuramente anche da noi hanno fatto sobbalzare qualche compagno nostrano che non ha ancora capito che i tempi che stiamo vivendo, grazie anche a quel buonismo
moscio che noi tutti conosciamo e che ha fatto unicamente danni, impongono delle reazioni e che le persone intellettualmente oneste e libere, come appunto De Gregori, dicono quello che pensano in quanto tale è la situazione.

Ma De Gregori aggiunge anche: “Il Paese ha bisogno di puntare sulla modernità e sull’efficienza, destra e sinistra non c’entrano”.
Affermazione questa che potrebbe benissimo riferirsi anche alla situazione ticinese checché ne dicano Gendotti e i suoi funzionari.

Chissà come l’avranno presa i “nostri” compagni che pensano, sempre, che la ragione sia tutta loro e che non hanno saputo distinguere la voglia di libertà e novità con l’anarchia peggiore, quella pigra e inutile, quella fine a se stessa che poi produce situazioni paradossali dove parecchi docenti o professori, anche nelle nostre scuole, sono “ostaggi” di questi strascichi. Per non parlare poi di certi direttori di scuole medie o di licei, dove tutto è consentito pur di non “urtare” la sensibilità (?) degli studenti.

Anche da noi fenomeni come il bullismo stanno assumendo dimensioni preoccupanti e la colpa è anche di quel ’68, un periodo al quale va ricondotta la responsabilità del decadimento di oggi. Diciamolo!
Francesco De Gregori, uno di quei cantautori schietti e coraggiosi che secondo i “nostri” compagni nostrani, naturalmente sbagliano.
E ti pareva.

Donatello Poggi Lega dei Ticinesi