A far notizia sono solo gli incidenti mortali ma non dimentichiamoci della guerra che ogni giorno imperversa sulle strade del cantone. I percorsi dei pedoni si incontrano e si scontrano con le strade delle automobili e dei mezzi pesanti, un duello in cui c’è chi parte da sconfitto.

Davanti alla stazione di Mendrisio durante le ore di punta c’è clima da far west. Il semaforo che regola l’incrocio concede poco ai pedoni: dopo attese di minuti la luce verde da appena il tempo di attraversare metà strada e subito passa al giallo. Se per me che sono giovane basta affrettare il passo, cosa possono fare i più anziani o le persone con difficoltà motorie? Quanti genitori si fidano a lasciare passare da lì i propri bambini?

Anche altrove il pedone non se la passa bene. Avrete notato lungo tante strade a scorrimento veloce la scomparsa delle strisce pedonali. A chi si è interessato, è stata data sempre la stessa risposta, ovvero che non essendoci abbastanza attraversamenti di persone, la sicurezza per i pedoni è in pericolo ed è quindi meglio togliere le strisce. Il ragionamento non fa una grinza ma chi avvisa l’automobilista di passaggio che in quel tratto un pedone potrà attraversare, come per esempio a Balerna, all’altezza dell’incrocio per Gorla dove sono state tolte le strisce presso la fermata del bus?

Sulle strade si lotta per avere il diritto a muoversi senza intralci. Purtroppo in tante situazioni si chiedono sacrifici all’anello più debole della catena, quello più esposto ai rischi e alla propria incolumità. Spero in futuro, che con la scusa di voler proteggere i pedoni, non si finisca a confinarli in zone protette nei centri paesi e città, manco fossero delle specie a rischio di estinzione!

Elena Bacchetta
Candidata al Gran Consiglio per i Verdi del Ticino