Le cronache politiche delle ultime settimane, fortemente viziate da “beghe di campagna”, mettono in luce (non senza una qualche difficoltà da parte di molti redattori) un ruolo predominante del PPD nello scacchiere politico cantonale. Il PPD in questo momento non ha eguali per dinamismo, attenzione e capacità propulsiva.

Pensiamo al controprogetto AET che evita al Ticino di gettare al vento milioni di franchi e permette sia di garantire l’approvvigionamento sicuro di energia sia di investire 150 milioni in progetti per energie rinnovabili.

Sottolineiamo la proposta di iniziativa cantonale sul ristorno delle imposte dei frontalieri che deve permettere al Ticino di tenere per sé quanto i frontalieri pagano al fisco ticinese.
Ricordiamo, senza andare troppo indietro, le decisioni che hanno portato 40 milioni ai Comuni periferici e permesso di garantire un’esistenza agli impianti di risalita.

Mentre altre forze politiche vivono di slogan e chiacchiere, di conflitti interni e discussioni ideologiche, il PPD lavora per il Ticino cercando di costruire maggioranze per giungere a decisioni fondamentali per il nostro Cantone. Non possiamo in continuazione evidenziare i problemi, dobbiamo cercare di risolverli. È un dato di fatto e, malgrado a molti dia fastidio, il PPD in questo momento è la forza trainante della politica cantonale. Non lo è di certo il PLR che passa il tempo a far parlare di sé o la Lega che ha il solo obiettivo di scaldare gli animi in cerca di consensi. Auspicando che all’interno delle altre forze politiche che hanno fatto la fortuna del Ticino tornino a prevalere il buon senso e la responsabilità, occorre considerare l’attuale stato di salute della politica ticinese in vista delle imminenti elezioni cantonali. Nel corso della legislatura, presentando e difendendo una nostra linea, abbiamo voluto e conquistato responsabilità. Stiamo lavorando con una straordinaria efficacia e il prossimo 10 aprile vogliamo consolidare queste posizioni con un risultato elettorale chiaro e forte. Facendo astrazione dalle speculazioni mediatiche sui dipartimenti (a mio modo di vedere da scomporre e ricomporre), il PPD nella prossima legislatura ha la volontà di assumersi maggiori responsabilità.

Anche se siamo lontani dall’appuntamento elettorale occorre da subito chiedere all’elettorato PPD e a tutte le cittadine e i cittadini che condividono il nostro operato di sostenerci compatti. Per ottenere maggiori responsabilità e magari (finalmente!) tornare ad un dipartimento “politico”, occorre un risultato elettorale significativo.
Sia chiaro sin d’ora, solo con:
• una mobilitazione interna totale,
• la capacità di votare compatti la nostra lista e i nostri candidati,
• e la capacità di far comprendere all’elettorato d’opinione la forza e il ruolo del PPD,
potremo uscire rafforzati dalle prossime elezioni.

Marco Romano, segretario cantonale PPD