Il Consiglio di Stato nei giorni scorsi ha risposto alle tre interrogazioni presentate da deputati di diverse forze politiche sul brutale pestaggio di un 60enne di Gordola ad opera del 24enne dominicano, con passaporto anche italiano, Edwin Hiraldo Rodriguez.

Nella sua risposta, il CdS conferma che il 24enne dominicano è stato condannato nel 2006 a 12 mesi di reclusione per una lunga serie di gravi reati: rapina, furto d’uso, furto, lesioni semplici consumate e tentate, vie di fatto, danneggiamento, minaccia, infrazione alla Legge federale sulle armi e sulle munizioni, infrazione e contravvenzione alla Legge sugli stupefacenti.
Dopo aver scontato la condanna inflittagli, ossia un anno di prigione, Edwin Hiraldo Rodriguez ha continuato a delinquere come, se non peggio di prima: dal 2006 al 2010 nei suoi confronti sono stati aperti 6 procedimenti penali, con una media dunque di uno ogni otto mesi.
E’ tuttavia assai probabile che le aggressioni messe a segno dalla persona in questione siano più numerose, ma che non tutte siano sfociate in denuncia.

E’ pertanto evidente che la pena – come troppo spesso accade in casi analoghi – non ha avuto alcun effetto deterrente, con tutta probabilità perché troppo mite.
Le argomentazioni “di legge e giurisprudenza” addotte dal Consiglio di Stato per giustificare la mancata espulsione di uno straniero criminale, recidivo e manifestamente pericoloso, non solo non giustificano la mancata espulsione ma, al contrario, dimostrano come sia stata una grave negligenza non decretarla, continuando così a permettere che una persona pericolosa risiedesse liberamente su territorio ticinese. Ne ha fatto le spese, il 60 enne di Gordola aggredito brutalmente, per futili motivi, da Edwin Hiraldo Rodriguez.
Di conseguenza, oltre ad una responsabilità morale della Sezione della popolazione, potrebbe sussistere anche una responsabilità finanziaria.

Gli argomenti “di legge e giurisprudenza” addotti dal CdS per giustificare la mancata espulsione di Edwin Hiraldo Rodriguez sono infatti:

1) gravità del crimine o delitto;
2) entità e durata della condanna;
3) rischio di recidiva.
4) Legami con la Svizzera.

Il 24enne dominicano è stato condannato per una lunga serie di reati, ha scontato un anno di carcere (che non è poco) è plurirecidivo e manifestamente pericoloso, inoltre dal 2007 aveva ufficialmente lasciato la Svizzera anche se continua a risiedervi senza permesso.
Non decretare l’espulsione del 24enne, limitandosi ad un ammonimento, e non continuare a non espellere l’”ammonito” malgrado 6 procedimenti penali a suo carico, appare dunque insostenibile; una grave mancanza di cui la Sezione della popolazione dovrà assumersi la responsabilità.

L’accaduto mette inoltre in luce gravi lacune in materia di decisioni sulle espulsioni. C’è a questo punto il rischio concreto che altri delinquenti stranieri abbiano goduto di un trattamento analogo, e continuino a risiedere in Ticino costituendo un pericolo per la collettività.

Chiediamo pertanto al lod. Consiglio di Stato:

– Cosa intende fare il CdS, in attesa che l’espulsione degli stranieri che commettono reati decisa in votazione popolare entri in vigore, per rimediare alle gravi e pericolose lacune che il caso di Edwin Hiraldo Rodriguez ha evidenziato nell’attuale sistema delle espulsioni di stranieri delinquenti?
– Al di là delle spiegazioni formali fornite nella risposta ai tre atti parlamentari sul tema: il CdS giustifica l’agire della Sezione della popolazione?
– E’ intenzione del CdS aprire un’inchiesta amministrativa, o quanto meno esperire delle verifiche approfondite, sull’operato di detta Sezione in materia di espulsioni di stranieri delinquenti?
– Edwin Hiraldo Rodriguez pur senza aver, a quanto risulta al CdS, beneficiato di prestazioni sociali, è stato seguito da un tutore o dai servizi sociali dopo aver scontato la sua condanna? Se sì, questi ultimi hanno avuto una qualche influenza nella mancata espulsione?
– Tra i dominicani autori di aggressioni (oltre a quella in questione) finora oggetto di atti parlamentari, figura anche Edwin Hiraldo Rodriguez.
– Nella risposta all’interrogazione 19.11, il CdS, rispondendo ad una domanda sulle aggressioni ad opera di giovani dominicani, risponde come segue: “Coscienti che questa specifica realtà migratoria può celare in sé anche problemi di ordine pubblico, non si mancherà di approfondire tale realtà e di vigilare su di essa in termini preventivi”. Può il CdS concretizzare meglio tale risposta?

Con la massima stima

Lorenzo Quadri
Donatello Poggi