Un discorso della consigliera federale Micheline pronunciato davanti agli ambasciatori svizzeri nell’estate 2006 ha rischiato di creare un incidente diplomatico con gli Stati Uniti. Lo rileva “Le Temps” nella sua edizione odierna, basandosi sui documenti diplomatici americani ricevuti dal sito Wikileaks.

Il giornale scrive di un colloquio avuto il 29 agosto 2006 dalla responsabile del Dipartimento federale degli esteri (DFAE) con il segretario di stato Michael Ambühl e l’incaricata d’affari dell’ambasciata degli Stati Uniti a Berna Carol Urban. Il colloquio è stato sollecitato dalla ministra elvetica in seguito alle tensioni provocate dal discorso.

In causa la frase pronunciata da Calmy-Rey davanti ai diplomatici svizzeri con la quale fustiga l'”unilateralismo” e la “semplicità” degli argomenti americani. “Non era forse la formulazione più elegante”, riconosce Calmy-Rey, che promette di sviluppare il dialogo bilaterale in un colloquio “molto cordiale, sul tono di scuse”, secondo gli americani.

L'ambasciata americana la considera un'attivista politica.

“La constatazione ricorrente dell’ambasciata è che Calmy-Rey non ha mai cessato di essere un’attivista politica, anche in qualità di ministra degli affari esteri. Il suo rivolgersi ai potenti dicendo il fatto loro, cioè criticando gli stati Uniti, contribuisce alla sua reputazione di voce indipendente”, si legge in un documento. “Detto ciò, non è particolarmente apprezzata dai suoi colleghi, e nemmeno all’interno del suo dipartimento”, afferma ancora il testo.