Dopo il 10 aprile, l’assetto politico che uscirà dalle urne del Ticino sarà inevitabilmente modificato, considerando che ben tre ministri non si ripresenteranno.
In vista delle imminenti elezioni cantonali Ticinolive.ch avvia una tournée di interviste ad alcuni candidati, ai quali finora sono state poste domande in tutte le salse e sui temi più disparati. Noi ora entriamo nello specifico, il modo migliore per conoscerli
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Intervista all’avvocato Matteo Quadranti, candidato al Consiglio di Stato per il Partito Liberale Radicale.


TicinoLive: Quali sono, secondo lei, le tre sfide più importanti per il nuovo Consiglio di Stato? Quali ritiene saranno le tre priorità del nuovo Gran Consiglio?

Avv. Matteo Quadranti: Le priorità per me, in un’ottica futura, sono quelle della formazione, legata all’occupazione giovanile, la sicurezza e il traffico. Governo e Gran Consiglio dovranno innanzitutto fare un patto sulle scelte prioritarie da cui partire con una unità d’intenti. Vedo almeno tre temi sui quali ci vorrà un accordo: la problematica della chiusura per manutenzione del tunnel autostradale del San Gottardo, risanamento della Cassa pensioni, equilibrio delle Finanze dello Stato.

TL: Ritiene che l’attuale apparato statale e parastatale del nostro cantone sia adeguato ed efficiente? Oppure pensa che sia necessario un riesame, parziale o radicale?

MQ: Di principio giudico il nostro apparato buono. Come in ogni amministrazione, chi governa deve sempre cercare di migliorarne il funzionamento. Una particolare attenzione deve sempre essere data soprattutto al buon funzionamento e alla trasparenza degli Enti e delle Aziende parastatali (SUPSI/USI/AET/BANCA STATO/ EOC).

TL: Quali saranno i temi per i quali lei si batterà prioritariamente?

MQ: La Scuola pubblica, con particolare attenzione alla Scuola Media. Il miglioramento della qualità della vita sotto il profilo delle misure pianificatorie (traffico, ambiente, mobilità).
La ricerca di una soluzione al problema dell’aumento costante dei premi di Cassa Malati.

TL: Si parla spesso di quote rosa in Gran Consiglio. Ritiene sia meglio votare un candidato perché è valido oppure garantire una giusta ripartizione al gentil sesso?

MQ: Le donne stesse ritengono che ad essere votati debbano essere le persone valide. Oggi, ma a onor del vero già da decenni, ci sono molte donne capaci, competenti e quindi meritevoli di essere elette al pari di altri candidati uomini. Per me la parità dei sessi è un dato acquisito da tempo. Le pari opportunità a livello formativo ci sono. Si tratta, purtroppo, di realizzare ancora la parità vera e propria in diversi ambiti della vita: politica, famigliare, sociale e retributiva.

TL: Considera un tema preoccupante la paventata chiusura del tunnel del San Gottardo per circa 900 giorni? Se no, perché? Se sì, cosa spera potranno fare in merito il governo e il parlamento del Ticino?

MQ: Preoccupante lo è di certo. Ora però che il problema è noto, si possono valutare le varie alternative tecniche, tra cui quelle che tengono conto della Costituzione e dell’ambiente. Il Governo e il parlamento dovranno far comprendere agli altri Cantoni interessati, ma anche alla Confederazione, l’importanza delle conseguenze di una tale chiusura non solo per il Ticino ma per la Svizzera nel suo complesso. Ricordiamoci che l’Italia è il secondo partner commerciale della Svizzera.

TL: A cicli regolari torna in auge la discussione sul maggioritario e sul proporzionale. Chi ha il maggioritario vuole tornare al proporzionale (vedi canton Grigioni) e vice versa. Come vede la situazione in Ticino?

MQ: Anche se intravvedo qua e là dei tentativi di maggioritario mascherato, resto dell’opinione che il sistema proporzionale sia più democratico. Basterebbe un po’ di buon senso e la condivisione delle priorità per mantenere i vantaggi del proporzionale. Il maggioritario ha i vantaggi di una maggiore celerità e di una chiara responsabilità politica, ma porta con se il rischio di una instabilità del sistema che ritengo nociva anche dal profilo competitivo e di attrattività del nostro Cantone per le imprese straniere.

TL: Fisco, un tema che tocca direttamente il portamonete dei contribuenti ticinesi. Lei è favorevole o contrario alla diminuzione del carico fiscale? Ritiene che i single siano fiscalmente discriminati?

MQ: È una questione di scelte dei cittadini, di equità e di solidarietà. Il nostro fisco è stato ritenuto già competitivo e equo per le fasce medie e basse che costituiscono quasi il 90% della popolazione. Se il rapporto tra quanto lo Stato fornice ai cittadini, perché da loro richiesto, e quello che questi sono tenuti a pagare sta in un equo rapporto, non ritengo che la pressione fiscale debba diminuire. Per parlare di discriminazioni bisogna che le situazioni siano paragonabili. Vero è che le famiglie possono ora apportare deduzioni importanti, soprattutto per i figli.

TL: Oltre 16mila cittadini del Ticino sono privi della copertura di cassa malati. Come pensa possa essere affrontato questo spinoso problema?

MQ: Credo che si debba affrontare una discussione ampia e senza pregiudizi sul sistema delle nostre Casse malati (loro riserve incluse). Non escludo che si possa quindi affrontare la discussione su una cassa malati pubblica e su una deduzione dei premi alla fonte.

TL: Dato che la Svizzera è costantemente presa di mira da più parti per i motivi più disparati, il Ticino che sponsorizza il carbone in Germania non teme di innescare una ritorsione da parte dell’élite politica tedesca a causa di aspetti ecologici? Ritorsioni che potrebbero avere conseguenze sulla politica estera della Svizzera?

MQ: La scelta dell’investimento nel Carbone nasce dalla necessità di approvvigionamento energetico a breve/medio termine. Io sono favorevole a che parte degli introiti di questa operazione siano utilizzati per la promozione delle energie rinnovabili. Non ritengo che l’élite politica tedesca abbia interesse, voglia e tempo di fare pressione su questo tema verso il nostro Paese.

TL: L’Osservatorio del turismo, una creazione recente, va ad aggiungersi alle strutture dell’Ente turistico ticinese e ai vari enti turistici regionali. Secondo lei questa nuova istituzione risponde a una necessità effettiva? Oppure ritiene che sarebbe stato meglio destinare altrove questi fondi?

MQ: Sono dell’avviso che il Ticino abbia bisogno di un Ente turistico unico, con delle filiali operative dislocate. L’ente unico deve promuovere un concetto globale per promuovere tutto il Ticino in quanto Distretto turistico, tanto all’estero quanto in Svizzera. Si devono attrarre gli operatori turistici mondiali (tours operators e catene alberghiere). Il turismo è un elemento importante della nostra economia e va sostenuto.

TL: Ritiene che il tema del Piano di Magadino riguardi solamente il Locarnese e il Bellinzonese oppure concerne l’intero cantone? Condivide l’idea di inserire un Parco sul Piano o pensa che possa esserci il pericolo di un Parco che diventi limitativo al futuro sviluppo di questa zona?

MQ: Il Piano di Magadino è tra quelli di interesse per tutto il Cantone. Sono però convinto che questo parco dovrà avere anche altri contenuti che non siano solo quelli puramente naturalistici. Mi riferisco a contenuti per il tempo libero e lo sport. Lo sviluppo urbano nel nostro Cantone a favore di insediamenti commerciali o produttivi impone una riflessione globale che ponga di nuovo la qualità della vita al centro dell’interesse pianificatorio. Il Cantone e le regioni dovranno ripensare la politica dei parchi e degli spazi verdi visto l’ampliarsi delle città.

TL: La politica accusa la stampa di strumentalizzarla e di causare una perdita di valori e un decadimento morale e di stile, sull’esempio di paesi vicini a noi. Ritiene sia un’accusa giustificata?

MQ: Politica e mezzi di comunicazione vivono da sempre un rapporto di amore-odio. Entrambi questi poteri hanno bisogno l’uno dell’altro. Il moltiplicarsi dei mezzi di comunicazione e le necessità di conquistare sempre più lettori ha reso la concorrenza tra i media più agguerrita. Quest’ultima sta portando a concentrazioni di interessi e alla creazione di network (giornali, radio e televisioni) verso i quali alcune forze politiche manifestano il loro interesse. Se la parità di forze resta equilibrata e vi è una trasparenza sull’informazione, il cittadino saprà a chi affidarsi per la propria informazione.

TL: Il mondo evolve e oggi in molti paesi alle coppie gay è permesso adottare dei bambini. Lei cosa ne pensa ?

MQ: Ciò che è importante sono le qualità e le capacità genitoriali. Sono quindi necessarie: una adeguata valutazione dei criteri per concedere a coppie gay la possibilità di adottare un bambino e un accompagnamento educativo al minore e alla coppia durante la minore età dell’adottato.

Per conoscere ancora meglio l’ Avv. Matteo Quadranti visitate il sito www.quadranti.ch/

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