Sì è tenuta oggi a Berna la prima seduta speciale del comitato d’esperti “Procedura d’asilo e alloggio”. All’ordine del giorno vi era l’eventualità di un aumento delle domande d’asilo in provenienza dall’Africa del Nord e dagli Stati del Maghreb. Hanno partecipato alla seduta rappresentanti della Conferenza delle direttrici e dei direttori cantonali delle opere sociali (CDOS), della Conferenza delle direttrici e dei direttori dei dipartimenti cantonali di giustizia e polizia (CCDGP) nonché delle competenti autorità federali che sono l’Ufficio federale della migrazione (UFM), il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE), il Dipartimento federale della difesa della protezione della popolazione e dello sport (DDPS) e del Corpo delle guardie di confine (Cgcf).

Si temono le ripercussioni a seguito della situazione nel Nord Africa

Alla seduta odierna, i membri del comitato d’esperti hanno effettuato una valutazione comune della situazione nell’Africa del Nord e negli Stati del Maghreb. L’eventualità di un aumento del numero di richiedenti l’asilo provenienti da tale regione è considerata assai probabile. A fronte dell’incertezza che regna attorno agli ulteriori sviluppi della situazione nel Maghreb e in assenza di decisioni da parte dei comitati internazionali, al momento è impossibile valutare in maniera affidabile l’entità del previsto aumento. In base a queste considerazioni, le competenti autorità federali e i rappresentanti dei Cantoni si sono chinati su diversi scenari e opzioni possibili.

Attualmente le strutture d’asilo sono organizzate in funzione di circa 15 000 domande annue. I cinque Centri di registrazione e procedura (CRP) della Confederazione sono in grado di trattare complessivamente fino a 1 300 domande d’asilo al mese. In particolare grazie al concorso dei Cantoni che ospitano i CRP, tale capacità potrebbe essere portata a 1 800 domande mensili. Andrebbero trattate in priorità, con relativa emanazione delle decisioni per quanto possibile già nei CRP, le domande di persone che verosimilmente vengono in Europa per motivi prettamente economici. Tali persone dovrebbero lasciare quanto prima la Svizzera.

Qualora l’aumento delle domande superasse tale soglia, per poter accogliere i richiedenti l’asilo l’UFM sarebbe tributario di un maggiore appoggio da parte dei Cantoni. Alla seduta odierna, i rappresentanti cantonali si sono detti disposti a effettuare primi accertamenti in merito alle ulteriori possibilità esistenti in termini di alloggio e d’esecuzione. Dal canto suo, il DDPS si è detto disposto a vagliare l’eventuale messa a disposizione di rifugi militari.

Sin dalla scorsa settimana la Svizzera ha dichiarato la propria disponibilità a partecipare all’operazione Hermes 2011, coordinata dall’Agenzia europea per la gestione della cooperazione operativa alle frontiere esterne (Frontex). Il Cgcf ha offerto a Frontex il concorso di tre suoi specialisti – due specialisti in materia di documenti e uno specialista in materia di sorveglianza dal cielo.

Nelle prossime due settimane, rappresentanti del comitato d’esperti predisporranno una pianificazione concreta atta a garantire il coordinamento delle questioni inerenti a procedura, alloggio e esecuzione. Saranno contemplati anche aspetti finanziari nonché questioni legate alla protezione della frontiera e al coordinamento internazionale. I risultati saranno validati in seno al comitato d’esperti «Procedura d’asilo e alloggio», per poi essere sottoposti ai decisori politici della Confederazione, della CDCGP e della CDOS.