La Federazione della Sinistra italiana polemizza sul trattamento sui frontalieri in Ticino e con un comunicato stampa pubblicato oggi su Verbania news, contestano tutta una lunga serie di situazioni o programmi politici della Lega dei Ticinesi.

I Comunisti italiani, che affermano di parlare la stessa lingua del Partito Comunista Ticinese, ritornano polemici sulla decisione dell’Azienda di Michele Barra di concedere l’aumento salariale dell’ 1% solamente ai residenti in Ticino. Prendendo spunto da questa vicenda, il consigliere comunista Vladimiro Di Gregorio, nel suo comunicato stampa, si rivolge all’assessore al Frontalierato Luigi Airoldi e come riporta il sito italiano scrive:” Lo sa l’assessore Airoldi che la Lega dei Ticinesi, i fratelli svizzeri della Lega, del suo Partito, nel suo programma politico che i residenti in Svizzzera devono avere la precedenza nelle assunzioni a scapito dei lavoratori frontalieri, chiedono agevolazioni, anche fiscali, alle Ditte che assumono i ticinesi, che vogliono bloccare i ristorni delle imposte dei frontalieri (per il Comune di Verbania significherebbe -800.000,00 euro)?

Lo sa l’assessore Airoldi che i Leghisti svizzeri il 22 gennaio 2011 hanno sottoscritto un accordo politico elettorale con il Partito UDC, quello della propaganda “Bala i rat” che definiva uno dei 3 topi un piastrellista di Verbania?”

“Lo sa l’assessore Airoldi che il Leader della Lega dei Ticinesi Giuliano Bignasca ha dichiarato che la Lega e l’Udc svizzeri “Andiamo a braccetto su tanti temi: l’Europa, i frontalieri, la sicurezza, il lavoro e la fiscalità”.

Per Di Gregorio “non si può in Italia difendere i lavoratori frontalieri italiani e in Svizzera tentare di cacciarli via, non c’è coerenza. La coerenza – conclude – è quella dei Comunisti che parlano la stessa lingua sia in Italia che in Svizzera con il Partito Comunista Ticinese e che difendono i diritti dei lavoratori italiani frontalieri”.