Mentre la cronaca giornaliera si concentra sugli eventi in Libia, sembra che nessuno si ricordi più dei due caduti eccellenti delle rivolte nel Nord Africa : Zine al Abidine Ben Ali, ex presidente tunisino ed Hosni Moubarak, ex presidente egiziano.

Lo scorso 19 febbraio era giunta la notizia che Ben Ali fosse morto a Djeddah, in Arabia Saudita dove si trovava in esilio dal 14 gennaio, giorno della sua fuga precipitosa dalla Tunisia.
“Morto da solo, senza il calore della moglie, che si troverebbe in Libia da diversi giorni” avevano scritto i giornali, dimenticando che di calore la moglie Leila Trabelsi gliene aveva dato ben poco. Che lei non sopportasse più quel marito “vecchio e rimbambito” e che si interessasse solamente ai soldi e al potere era cosa nota. Moglie avida e poco accorta, verrebbe da dire: la scelta di rifugiarsi in Libia non è stata molto felice.

Comunque, dopo qualche giorno di notizie pessimistiche sul suo stato di salute, di Ben Ali era stata annunciata la morte ma pareva una notizia frettolosamente confezionata ad arte a) perché qualcuno lo aveva effettivamente eliminato fisicamente o b) perché Ben Ali aveva deciso di farsi passare per morto per evitare un possibile deferimento di fronte al solito tribunale penale internazionale dell’Aja. O di fronte a un tribunale tunisino, che per lui sarebbe ben peggiore.
Infatti, la Tunisia ha inoltrato al governo dell’Arabia Saudita una richiesta ufficiale di estradizione di Ben Ali, o della sua salma, ma sinora non ha ricevuto alcuna risposta ufficiale.

Che succede invece a Hosni Mubarak? Anche di lui a metà febbraio si diceva che fosse in coma, ma poi erano giunte notizie che lo volevano ristabilito, seppur sofferente. Si troverebbe sempre nella sua villa al mare, a Sharm el Sheikh. Anche se volesse chiedere esilio all’estero non potrebbe: per lui, per la moglie, per i suoi due figli e le loro famiglie vige il divieto assoluto di lasciare l’Egitto, probabilmente in attesa di un processo. Ad un certo punto si parlava di un ricovero in una clinica in Germania.
Il 2 marzo il quotidiano egiziano Al Akhbar scriveva che Moubarak sarebbe in un ospedale militare di Tabrouk, in Arabia Saudita. Il giornale si chiedeva se l’ex presidente fosse partito prima del divieto di lasciare l’Egitto oppure se fosse riuscito a scappare, appoggiandosi a forze che ancora gli sono leali.

Il Consiglio supremo delle forze armate al potere in Egitto non commenta ma ha smentito che Moubarak sarebbe stato messo sotto stretta sorveglianza della polizia in un ospedale del Cairo, dopo aver tentato di fuggire all’estero.

(Redazione/L’Express.fr)