Denner può tornare a vendere le capsule di caffè compatibili con gli apparecchi di Nespresso: lo ha stabilito il tribunale del commercio del canton San Gallo, che ha in parte revocato un provvedimento cautelare preso in gennaio.
La produzione della Alice Allison di Grono, in Mesolcina, potrà così riprendere già da lunedì con il primo turno, come ha indicato Michele Orsi ai microfoni della RSI e come ha ribadito più volte durante la trasmissione di ieri sera a Patti Chiari, praticamente interamente dedicata al caso .


La nota positiva é che le 25 persone licenziate cautelativamente potranno rientrare al lavoro a Grono. Durante la trasmissione non é mancata la dipendente che ha voluto sottolineare come oltre al caffé molto buono (il test in studio da parte degli esperti é stato comunque di altro avviso) anche i datori di lavoro lo sono.
Difficilmente altre aziende possono avere la fortuna di una ribalta mediatica di questo livello. Se prima in molti ancora non conoscevano i prodotti della Alice Allison certamente ora sono meglio informati.
Le capsule in vendita alla Denner costeranno al consumatore 33 cts, contro i 50 cts della Nespresso, che ha comunque dalla sua l’aver investito e sviluppato il mercato delle proprie macchinette da caffé, curate anche nel design, senza le quali le capsule risultano comunque inservibili.

La differenza di prezzo sembra comunque interessante, per chi desidera un prodotto meno caro, ma forse, almeno stando agli esperti di Patti Chiari che lo hanno classificato al terzo posto, meno qualitativo di quello offerto da Nespresso.

La decisione del Tribunale di San Gallo
In base alla decisione comunicata ieri dal tribunale, il grande distributore è autorizzato a riprendere la vendita dei suoi prodotti, e conseguentemente la Allison potrà tornate a produrre le capsule, produzione bruscamente interrotta in seguito a una decisione superprovvisionale – vale a dire a titolo cautelare e senza ascoltare la controparte – presa il 10 gennaio dalla corte di San Gallo.

Nella sua pubblicità e sulle confezioni Denner può inoltre scrivere “compatibile con gli apparecchi Nespresso”, ma deve farlo con caratteri di stampa di grandezza ridotta. Rimangono invece vietati diversi slogan pubblicitari che facevano direttamente riferimento al concorrente, in particolare quello che imitava ironicamente, in chiave elvetica, il famoso spot di Nespresso che vedeva protagonista l’attore americano George Clooney (“What else?”).

Denner provvederà al più presto a far tornare le capsule – meno care di quelle della filiale del gruppo Nestlé – nei negozi: la vendita verrà ripresa gradualmente fra circa tre settimane, precisa in un comunicato stampa il dettagliante.
Ora Nespresso ha la possibilità di intentare una causa in procedura ordinaria: al centro della vertenza vi è la forma della capsula, che Nespresso giudica protetta.