In Pakistan l’intolleranza religiosa ha fatto una nuova vittima. Muhammad Imran, un uomo accusato nell’aprile 2009 di blasfemia e poi scagionato per mancanza di prove è stato ucciso venerdì a colpi d’arma da fuoco in un villaggio presso Rawalpindi.

Imran era stato accusato di aver fatto osservazioni oltraggiose sul profeta Maometto durante una conversazione con dei conoscenti. Un tribunale aveva disposto la sua scarcerazione e quella di un altro imputato perchè la procura non era riuscita a produrre elementi di prova a loro carico.

Il due marzo sempre in Pakistan era stato ucciso Shahbaz Bhatti, il ministro (cristiano) per le Minoranze religiose. Da tempo l’uomo riceveva minacce di morte per la sua campagna contro la legge sulla blasfemia, che prevede la pena di morte per chi dissacra il Corano e il profeta Maometto. Una legge che Bhatti voleva riformare perchè la considerava uno strumento per opprimere le minoranze religiose presenti nel paese.