Il Consiglio degli Stati ha concluso la revisione della legge sul CO2 che fungerà da controprogetto indiretto all’iniziativa “per un clima sano”, lanciata da Verdi, PS e alcune organizzazioni ambientaliste tra cui Greenpeace e WWF. I “senatori” hanno deciso che per raggiungere gli obiettivi di riduzione delle emissioni potrà essere introdotta una tassa sui carburanti.

Il testo dell’iniziativa chiede una riduzione entro il 2020 di almeno il 30% delle emissioni di gas a effetto serra a livello nazionale rispetto a quelle del 1990.
Il controprogetto proposto dal governo propone di limitare la riduzione – del solo CO2 – al 20%, per il Nazionale tale obiettivo va raggiunto senza compensare le emissioni all’estero. Dopo una lunga discussione, iniziata già ieri, agli Stati hanno deciso – con 26 voti contro 16 – di appoggiare la versione della Camera del popolo, così come proposto da una minoranza della commissione preparatoria guidata dalla verde-liberale Verena Diener (ZH).



L’ATA prende posizione esprimendo soddisfazione, ma avvisa “Questa decisione positiva non rende tuttavia superflua l’iniziativa popolare «per veicoli a misura d’uomo» (stop offroader)”.

Il traffico stradale – scrive l’ ATA oggi – è tuttora una delle principali fonti di gas a effetto serra. La riduzione delle emissioni dei nuovi veicoli è un mezzo efficace per ottenere i miglioramenti tanto necessari quanto urgenti. Per questo motivo l’ATA si rallegra che, dopo il Consiglio nazionale, ora anche gli Stati abbiano fissato l’obiettivo di 130 grammi di CO2 per chilometro. Così sarà possibile ridurre le emissioni dei nuovi veicoli in accordo con le direttive dell’UE.

Questa decisione positiva non rende tuttavia superflua l’iniziativa popolare «per veicoli a misura d’uomo» (stop offroader). Quale complemento della legge sul CO2, l’iniziativa vuole fissare un limite superiore per le emissioni. Le vetture che emettono più di 250 grammi di CO2 al chilometro non potrebbero più essere importate in Svizzera.

Per l’ ATA Sono necessarie ulteriori misureCome il Consiglio nazionale, anche il Consiglio degli Stati ha approvato l’obiettivo di ridurre del 20 per cento le emissioni di CO2 in Svizzera entro il 2020 – e questo unicamente con misure da adottare all’interno del paese. L’ATA valuta positivamente questa decisione, fa tuttavia notare che una riduzione delle emissioni del 40% sarebbe non solo necessaria, ma anche fattibile.

Contrariamente al Consiglio nazionale, gli Stati vogliono che il Consiglio federale possa introdurre una tassa sul CO2 per i carburanti.
L’ATA appoggia questa decisione. Una tale tassa può essere un contributo decisivo per la riduzione delle emissioni dei veicoli a motore ed è applicabile senza eccessiva burocrazia. Le esperienze fatte con la tassa sul CO2 – scrivono – per i combustibili mostrano che la misura è efficace.

Investire nella sicurezza stradale
L’ATA è invece negativamente sorpresa per l’impiego che il Consiglio degli Stati prevede per le multe che gli importatori d’auto dovranno pagare qualora l’obiettivo dei 130 grammi non fosse raggiunto. I Senatori vorrebbero far confluire questi soldi nel fondo per le infrastrutture che sostiene gli investimenti nelle costruzioni stradali. Questi mezzi finanziari andrebbero piuttosto investiti in misure per rafforzare la sicurezza stradale.