Il 1° gennaio 2011 è entrata in vigore l’ultima parte della cosiddetta riforma II delle imprese, quella relativa alle norme che regolano gli apporti in capitale. Da quest’anno gli apporti in capitale forniti dai proprietari di quote, compresi gli aggi e i pagamenti suppletivi, saranno trattati come il rimborso del capitale azionario o sociale e saranno quindi esenti da imposta.

Questa parte della riforma, concepita a favore delle piccole e medie imprese (PMI), è stata pensata per evitare una penalizzazione fiscale ad esempio all’imprenditore che, dopo aver investito nella sua azienda, a un certo punto decide di ritirare il capitale.

Tuttavia, secondo il classico motto “fatta la legge trovato l’inganno” il fenomeno a cui arrischiamo di assistere sarà quello dello sfruttamento di queste norme per distribuire dividendi in totale esenzione d’imposta. Pochi giorni or sono il Credito Svizzero e la banca Julius Bär, a margine della pubblicazione dell’utile, hanno dichiarato di voler distribuire i dividendi in esenzione d’imposta preventiva mediante il semplice giochetto contabile di pagarli come aggio d’emissione.

L’abuso della norma pensata per le PMI arrischia in Svizzera di far mancare alle casse pubbliche un substrato fiscale che si conta in decine di miliardi e l’Amministrazione Federale delle Contribuzioni non sarebbe in grado ad oggi di quantificare l’ammontare del colossale regalo agli azionisti (NZZ am Sonntag del 13 febbraio 2011).

Sulla base di quanto sopra i sottoscritti chiedono al Consiglio di Stato:

1. Il fenomeno dell’abuso della norma sull’esenzione degli apporti in capitale nel quadro della riforma II delle imprese è conosciuto dalla Divisione delle contribuzioni?

2. Si prevedono effetti negativi nel nostro Cantone, qualora i dividendi venissero pagati sotto forma di aggio d’emissione?

3. Se sì, è possibile una loro quantificazione anche di massima?

4. Cosa intende fare il Consiglio di Stato al proposito?

Con osservanza

Manuele Bertoli
Werner Carobbio
Francesco Cavalli
Pelin Kandemir Bordoli
Carlo Lepori