Nel comasco se ne discute dagli anni 80 e nei giorni scorsi è stata approvata dal Consiglio Provinciale di Como una mozione relativa alla promozione dell’energia derivante da fonti rinnovabili per evitare possibili localizzazioni di impianti nucleari in provincia di Como. La mozione era stata presentata dai Consiglieri provinciali Mauro Guerra (Pd), Rosangela Arrighi e Chiara Braga.La mozione oltre ad un sostegno alle energie rinnovabili chiedeva: Pian di Spagna.Con la mozione si dichiara che il territorio della provincia di Como non è idoneo a possibili localizzazioni di siti per impianti nucleari e che l’amministrazione provinciale compirà ogni iniziativa utile, politica ed istituzionale, per evitare tali localizzazioni.

Così lunedì sera la mozione è stata approvata all’unanimità da tutte le forze politiche, compreso PdL e Lega.

Oggi il Partito Socialista, come riportato da due portali già in mattinata (per dovere di cronaca a noi é giunto nel tardo pomeriggio) lancia l’allarme al Consiglio di Stato Ticinese e scrive:

“NO alla centrale nucleare sotto casa”

Il PS chiede al Governo ticinese di agire contro il progetto previsto dal Governo Berlusconi-Bossi a due passi dal Ticino.!!!
Cosa intende fare il Consiglio di Stato per opporsi alla costruzione di una centrale nucleare italiana, giusto fuori dai nostri confini ?
Preoccupato dalle notizie che provengono dalla vicina Penisola il PS si è rivolto direttamente al Governo ticinese sia tramite un’interrogazione che con una lettera.

Si è appreso da notizie di stampa che il Governo italiano starebbe pensando a una centrale nucleare da costruire al Pian di Spagna, una riserva naturale nell’alto Lario, a 30 km in linea d’aria da Bellinzona. Il sito individuato è prossimo alla foce del fiume Adda, nel territorio di Gera Lario. L’ipotesi, affacciatasi dopo che grazie al Governo Berlusconi-Bossi in Italia si è tornati a parlare di nucleare, è tra i siti individuati dal Ministero delle Attività Produttive. A Como essa ha già suscitato la reazione del Consiglio provinciale, che all’unanimità ha votato una mozione di opposizione.

«Su questo tema – scrive il PS al Consiglio di Stato – a quanto è dato di sapere, finora da parte del Ticino non c’è stato alcun segnale, che invece secondo noi avrebbe dovuto essere lanciato in maniera forte e chiara, se del caso coinvolgendo l’autorità federale visto il carattere internazionale della tematica».

Per questo motivo il Gruppo parlamentare socialista ha inoltrato oggi una interrogazione formale con la quale si chiede di riferire sui passi che il Consiglio di Stato ha fatto e/o intende fare per opporsi al progetto menzionato. «L’opposizione – reputa il PS – merita comunque più di una risposta a un’interrogazione parlamentare», ragione per cui all’atto parlamentare è stata affiancata anche una missiva indirizzata allo stesso Consiglio di Stato nella quale lo si invita a dare una particolare priorità a questo tema «affinché si riesca a scongiurare l’ipotesi avanzata dal Governo italiano, unendo le forze con tutti quelli, al di qua e al di là del confine, che non vogliono una centrale nucleare sotto casa».