Negli ultimi giorni il flusso di chi fugge dalla Libia accalcandosi alla frontiera con la Tunisia è calato drasticamente. Si ipotizza che questo accada perchè Gheddafi sta riprendendo il controllo del paese e chiude nei campi di prigionia chi vuole fuggire oltre la frontiera.
Tira dunque un respiro l’Unione europea. Sollevata anche l’Italia: l’emergenza a Lampedusa sta progressivamente rientrando.

Questo calo del numero dei fuggiaschi si accompagna ad un altro evento di rilievo: l’avanzata delle truppe fedeli al colonnello libico, che una dopo l’altra riconquistano le città che erano passate nelle mani degli insorti: Ras Lanouf, Marsa el Brega, Misratah e fra poco, di sicuro, la roccaforte della ribellione, Bengasi.

C’è un nesso fra queste due situazioni? La prima impressione è che sì, un nesso ci può essere e che nell’aiutare Gheddafi a reprimere gli insorti – che giorni fa parevano essere a un passo dal conquistare Tripoli e a spodestare il colonnello – ci abbiano pensato i governi occidentali, messi in allarme dagli arrivi massicci di migranti sulle coste italiane.
Il leader libico avrebbe ringraziato arrestando il flusso migratorio alla frontiera con la Tunisia.

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