Si è ulteriormente aggravato il bilancio ufficiale del terremoto di magnitudo 9.0 e del conseguente tsunami che venerdi’ scorso hanno colpito il nord-est del Giappone: secondo la Polizia nazionale giapponese il totale delle vittime, tra morti accertati e dispersi, raggiunge la cifra di 14’650 persone, con un incremento di quasi mille unita’ nel giro di poche ore.

Più in dettaglio il numero delle persone che hanno perso la vita è salito a 5’321, mentre quello di coloro che tuttora mancano all’appello è di 9’329. I feriti di cui si ha notizia ammontano a 2’383. Si tratta di cifre largamente sottostimate: le autorità municipali di Ishinomaki, nella prefettura di Miyagi hanno reso noto che solo in questa città risultano scomparsi circa diecimila abitanti. Stando all’emittente televisiva pubblica, altrettanti sarebbero i dispersi nella località portuale di Minamisanriku.

E’ sostanzialmente fallito il secondo tentativo di raffreddare il reattore numero tre della centrale nucleare di Fukushima 1, dal quale continua a fuoriuscire una nube di vapore radioattivo. Ieri l’esercito aveva inviato un elicottero da trasporto per lanciare acqua di mare sull’impianto. L’elicottero non ha potuto avvicinarsi a causa del livello eccessivo delle radiazioni e anche delle violente raffiche di vento.

Oggi invece, grazie anche a condizioni meteorologiche piu’ favorevoli, sono stati impiegati quattro bi-rotore da carico Ch-47 Chinook, che per ore si sono avvicendati nello scaricare sul reattore tonnellate di liquido. Alla fine pero’ la radioattivita’ e’ rimasta invariata: lo ha ammesso la Tepco, la compagnia elettrica che gestisce l’impianto.
La società ha reso noto che intorno alla centrale il tasso radioattivo è salito a 3’000 microsievert l’ora. Mille microsievert sono il massimo a cui un essere umano può esporsi senza rischi per la salute, ma nell’arco di un intero anno.