Frontalieri in continuo aumento: il CdS chieda alla Confederazione l’adozione di clausole di salvaguardia a tutela del mercato del lavoro ticinese

Il numero dei lavoratori frontalieri in Ticino continua ad aumentare. Il dato più recente, riferito dall’Osservatorio del mercato del lavoro nella sua pubblicazione di marzo, indica 48.248 unità, che corrisponde ad un aumento su base annua del 5.6%.

Parallelamente non diminuisce il numero dei disoccupati in Ticino, anzi. Lo stesso direttore della Sezione del lavoro del DFE ha ipotizzato che i ca 3000 posti di lavoro che sarebbero stati creati nel nostro Cantone nel corso dell’anno 2010 siano andati a beneficio di lavoratori frontalieri.

Il numero dei lavoratori frontalieri aumenta in particolare nei settori dei servizi e del commercio. Ovvero in quei settori dove, contrariamente ad altri (ad es edilizia, o in parte il sociosanitario) non c’è carenza di personale residente. In crescita pure i frontalieri assunti dalle agenzie di lavoro temporaneo, poi allocati in funzioni che non necessariamente rispecchiano le loro qualifiche.

Pare quindi pacifico che siano in corso delle turbative del mercato del lavoro ticinese, che invocano l’adozione di clausole di salvaguardia, peraltro previste dagli Accordi bilaterali, in particolare l’introduzione di contingenti sul numero dei frontalieri, per lo meno in alcuni settori professionali.

Con la seguente mozione si chiede pertanto al lod. Consiglio di Stato

– di chiedere alla Confederazione l’adozione di clausole di salvaguardia a tutela del mercato del lavoro ticinese, in particolare l’introduzione di contingenti sul numero di frontalieri.

Lorenzo Quadri Candidato al Consiglio di Stato