In Yemen si fa sempre più grave la protesta della popolazione contro il regime del presidente Ali Abdallah Saleh, un movimento di rivolta iniziato a fine gennaio.
Nelle ultime ore parte dell’esercito e militari di alto grado sono passati nelle file dei rivoltosi. Il generale Ali Monseh Saleh ha dichiarato che i suoi soldati sono stati dispiegati nella capitale Sana’a per proteggere la popolazione.

Nel paese medio orientale la situazione è precipitata venerdì scorso, quando le forze di sicurezza avevano aperto il fuoco sui manifestanti uccidendo oltre cinquanta persone. Lunedì mattina il canale satellitare Al Jazeera riferiva che le dimissioni del presidente Saleh potrebbero intervenire prima di sera. Il presidente aveva sciolto il governo domenica, un tentativo estremo di mostrare la sua volontà di ascoltare la loro richiesta di cambiamento.
Una manovra inutile, perchè Saleh appare sempre più isolato. Anche le più grandi tribù del paese si sono schierate dalla parte del popolo e hanno chiesto al presidente di dare prova di dignità e di lasciare libero il posto a capo dello Stato, che occupa ininterrottamente dal 1978.