«Una rivoluzione per la mobilità e un’opportunità per il territorio»

Il conto alla rovescia per la messa in esercizio della galleria di base del San Gottardo è ormai iniziato. Lo scorso mese di ottobre è caduto l’ultimo diaframma del tubo ovest, che ancora separava il fronte nord dal fronte sud dei lavori; mentre entro la fine di questo mese sarà completato lo scavo del tubo est. E’ molto probabile che si potrà mettere in esercizio l’opera con un anno di anticipo, nel 2016. Tre anni dopo sarà la
volta della galleria di base del Monte Ceneri.
Occorre dunque prepararsi a questo evento. Paradossalmente ho però avvertito nelle discussioni avute in questi ultimi mesi timori e paure, ho percepito dubbi e sentito porre parecchi punti interrogativi sulle conseguenze di ciò che si avvicina a grandi passi. Al di là del fatto che guardare oltre è sempre ragionevole, mi è sembrato di intravedere un atteggiamento di rassegnazione, una sorta di negatività preventiva che nel nostro Cantone, a volte, fa capolino di fronte ai cambiamenti.

Senza cadere nel facile ottimismo e nelle certezze assolute, credo che dobbiamo assumere invece di fronte a questa nuova grande opera – sicuramente pionieristica dal profilo tecnico – un atteggiamento diverso, pronto a cogliere e soprattutto a creare opportunità, disponibile a gestire i rischi e tempestivo nell’anticipare l’evento.
Le infrastrutture di trasporto costituiscono la premessa necessaria per lo sviluppo socioeconomico di un Paese. Per beneficiarne occorre, tuttavia, avere i potenziali da valorizzare e le idee per metterli a frutto. Io sono convinto che il Ticino abbia sia i potenziali, sia le idee. Occorre allora guardare a questo evento con spirito imprenditoriale; attori economici, partner sociali ed enti pubblici sono chiamati ad agire nei rispettivi ambiti di competenza con apertura e determinazione.
1) AlpTransit rivoluzionerà la mobilità.
Dopo la costruzione della rete delle strade nazionali negli anni ’60 e ’70 del secolo scorso, la Nuova trasversale ferroviaria alpina costituisce indubbiamente l’opera più significativa per la gestione della mobilità nei prossimi decenni, in Svizzera e in Europa. Da un impianto di stampo ottocentesco con gallerie elicoidali si passerà a una nuova linea di pianura – purtroppo non ancora completata con le tratte d’accesso tra le due gallerie di base e a sud di Lugano –, che consentirà di ridurre in modo drastico i tempi di percorrenza tra il nord e il sud delle Alpi.

Guadagneremo un’ora di tempo per tutti i collegamenti di lunga percorrenza e il traffico merci potrà essere gestito in modo più produttivo, ciò che contribuirà a scaricare l’autostrada dall’invadenza del traffico pesante in transito.
Con la galleria di base del Monte Ceneri i nostri agglomerati e quelli della regione insubrica saranno raggiungibili in tempi dimezzati rispetto a quelli attuali.

Sappiamo che la mobilità continua a crescere. E AlpTransit ci offre un contributo essenziale per dare una risposta concreta alla necessità di conciliare questo dato di fatto con una qualità di vita sostenibile, anche se sappiamo che la nuova linea non potrà risolvere tutti i problemi sul tappeto.
Per questa ragione stiamo lavorando con le Commissioni regionali dei trasporti e con i Comuni per sviluppare e attuare progressivamente i Piani regionali dei trasporti e i Programmi di agglomerato, che completano la spina dorsale ferroviaria con la rete stradale, quella dei trasporti pubblici e quella dei percorsi ciclabili di livello regionale.

Stiamo quindi già preparando e anticipando ciò che AlpTransit proporrà entro la fine di questo decennio. Lo sviluppo del sistema ferroviario regionale TicinoLombardia TILO ne è una prova. Con questo progetto vogliamo dotare la Città-Ticino prefigurata dal Piano direttore di un vero e proprio metrò e contribuire così a rendere il nostro Cantone più coeso e competitivo, grazie a collegamenti rapidi, frequenti e comodi.
2) AlpTransit è un’opportunità per il territorio.
Le infrastrutture di trasporto modificano il grado di accessibilità delle regioni. Se non ci trovassimo su un asse di trasporto strategico per la Svizzera e per l’Europa, oggi saremmo probabilmente una vallata relegata ai margini dello sviluppo. AlpTransit rivaluterà invece la nostra collocazione nella geografia dei trasporti e nelle dinamiche socio-economiche. Migliorerà la nostra accessibilità e quindi l’attrattiva per nuovi insediamenti di carattere economico (penso in particolare ai servizi e alla logistica, ma anche alla ricerca), per il turismo e per la residenza.

Dobbiamo saper coniugare questa opportunità con l’elevata qualità di vita di cui oggi disponiamo e che ci è invidiata da molte parti. Si tratta quindi di creare e proporre iniziative adeguate per valorizzare, con equilibrio e intelligenza, le risorse di cui disponiamo.

Nel settore del turismo, occorre in particolare sviluppare nuove offerte per gli ospiti che giungeranno molto più rapidamente da noi.
In quello dei servizi, bisogna tessere reti di collaborazione consone alla nuova centralità del nostro Cantone.
Nell’ambito della ricerca e della residenza, è necessario usare al meglio le sinergie tra la bellezza del nostro territorio, l’elevata qualità dei servizi disponibili e la possibilità di connettersi rapidamente alle vie di comunicazione nazionali e internazionali.
Il Dipartimento delle finanze e dell’economia e il Dipartimento del territorio, in collaborazione con i rappresentanti della società civile, hanno avviato uno studio che potrà fornire indicazioni più approfondite. su questi temi. Sarà in ogni caso determinante dare prova di inventiva e di iniziativa a fronte di un’evoluzione che si sta delineando chiaramente.
Per quanto attiene più specificatamente al territorio e alla mobilità lo sviluppo a tappe del sistema ferroviario regionale TILO crea le premesse per la diffusione su gran parte del nostro territorio dei vantaggi che AlpTransit porterà in termini di collegamenti più rapidi e frequenti.
Con la revisione del Piano direttore si sono inoltre create condizioni-quadro favorevoli per accogliere la nuova opera.
Ne menziono alcune:
– la designazione di aree specifiche per lo sviluppo di attività economiche (poli di sviluppo economico) e per l’accoglimento di grandi generatori di traffico;
– la promozione di aree di svago e per la ricreazione;
– l’allestimento di progetti di valorizzazione paesaggistica su scala comprensoriale in funzione di una maggiore fruibilità e di una attrattiva turistica più competitiva;
– il miglioramento delle reti di trasporto negli agglomerati sulla base di una visione coordinata dello sviluppo del territorio e della mobilità;
– la promozione del profilo insediativo dei comparti territoriali attorno alle stazioni.

Vorrei spendere qualche parola in più su questo aspetto. AlpTransit tendenzialmente rafforzerà la posizione di tutti i comparti territoriali dove sono collocate le stazioni. Saranno migliorate le opportunità di sviluppo di quelle servite direttamente – Bellinzona e Lugano – ma, grazie a TILO (il metrò della Città-Ticino), si apriranno prospettive interessanti anche per le altre.
In questo senso, il Dipartimento del territorio, in collaborazione con le Città, i Comuni e le FFS, sta promuovendo e sostenendo il rinnovamento delle stazioni esistenti, con l’obiettivo di riposizionarne alcune e di costruire nuove fermate.
Inoltre, incoraggiamo e sosteniamo le revisioni dei piani regolatori volte a potenziare le possibilità edificatorie in funzione dei bisogni e delle nuove opportunità, che proprio nei comparti territoriali attorno alle stazioni saranno più favorevoli.
Concludo accennando al dopo AlpTransit, o meglio a quel che succederà dopo l’apertura delle gallerie di base del San Gottardo e del Ceneri.

Il dibattito politico è ormai aperto a livello nazionale. Un programma di investimenti denominato Ferrovia 2030 è, come noto, in via di definizione. Per il Ticino è essenziale che in questo nuovo programma trovino accoglienza le linee di accesso alle gallerie. Nulla è ancora deciso, ma la discussione si prospetta molto difficile. La completazione di AlpTransit è tutta in salita e occorrerà una forte
mobilitazione per sostenere le nostre aspettative.
Oggi tuttavia non vado oltre. Concentriamoci su ciò che sarà presto una realtà.
Mi auguro che questo incontro possa contribuire a far crescere la consapevolezza delle opportunità che si possono dischiudere al Ticino entro pochi anni, così come la determinazione nello sviluppare iniziative per coglierle.

Marco Borradori Consigliere di Stato