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Caro 10 aprile

Mancano solo sette giorni al tuo arrivo ma per me, semplice elettore, sono molti, anzi troppi. Sembrano un’eternità perché “an podi pü da legg e sentii tanti stüpideri”.

Al di là dei contenuti raramente ben confezionati e ancor più raramente validi, ogni giorno che passa si accumulano insinuazioni, ipotesi gratuite, dicerie e provocazioni spesso infondate. Uno spettacolo multimediale monotono, ripetitivo. Troppo raramente il livello è all’altezza della posta in palio e più si avanza più c’è da preoccuparsi sui risultati e sulle conseguenze.

Diciamo subito che il ricambio di tre consiglieri di Stato è una cosa positiva. Peccato però, anzi enorme delusione che non se ne vada anche il quarto, Moine-Sorrisi-Taglianastri-collapertutto Marco Borradori, che politicamente non è mai stato un leghista ma un social-pipidino “di comodo”.
A parte mettere a posto i pasticci della Lega con i rifiuti, in 16 anni non è riuscito a combinare un granché. Se Giuliano Bignasca lo ha appena definito in modo temerario uno dei migliori consiglieri di Stato avuti dal Ticino, forse intende dire che Borradori è stato una pedina pagante per i vertici della Lega.

Rimane Laura Sadis, che finalmente si scrollerebbe di dosso un governicchio nella naftalina e potrebbe sperare in una squadra più idonea per tirar fuori le sue indubbie capacità.
Per scegliere i candidati da affiancare a Laura Sadis immagino un Consiglio di Stato con la C maiuscola.
Basta con i fai da te, dove ognuno si preoccupa del proprio bue senza sapere come far avanzare il carro. Basta con personaggi litigiosi, poco trasparenti e compromessi in giochi politici estranei alle promesse dei partiti come è stato denunciato in campagna (credo al detto: dove c’è fumo c’è anche arrosto).
Adesso ci servono persone con visioni globali chiare e ben definite, che siano capaci di mettersi in gioco e di dibattere senza dimenticarsi delle priorità. Meglio una certa inesperienza che la replica di stili politici di comodo già vissuti di recente.

Mi piacerebbe menzionare una seconda donna tra i miei preferiti. Oltre a Laura Sadis in Consiglio di Stato metterei anche Greta Gysin, che però appartiene a un partito che in governo preferisco non immaginare.
Nella mia rosa dei candidati c’è Giacomo Garzoli , la persona che mi ha nettamente più impressionato per validità, chiarezza, sobrietà di pensiero e abilità naturale nel trasmetterlo.
I miei altri candidati preferiti sono Lorenzo Quadri, Giovanni Jelmini e Manuele Bertoli.
Nei prossimi quattro anni questi candidati potrebbero guidare il nostro Cantone in maniera collegiale, relativamente indipendente da condizionamenti, con un’accettabile rappresentanza geografica e senza perdere di vista le priorità, soprattutto in un’ottica futura del Ticino.
Sono assolutamente certo che questa proposta, per inedita che possa apparire, può competere con talune macchinazioni che danno per scontate altre formazioni di governo.

Da questo governo mi aspetto il ripristino dell’equilibrio fra le regioni mediante un maggior supporto allo sviluppo regionale del Mendrisiotto e del Sopraceneri, ponendo nel contempo un limite alla Lugano che dopo una lunga gestione carente della manna piovuta dall’Italia pretende di rifarsi con poco fairplay verso le altre regioni.
Mi aspetto anche la ripresa del controllo dell’amministrazione cantonale, con un miglioramento del rapporto costo-prestazione e la rapida incentivazione delle fusioni comunali (senza penali).
Auspico la gestione ottimale del problema della prevista chiusura del Gottardo, l’allacciamento stradale del Locarnese alla rete nazionale, la delega totale ai comuni interessati del dibattito inerente alla pianificazione del Piano di Magadino.

Caro 10 aprile, in situazioni difficili bisogna saper osare e prendere decisioni coraggiose percorrendo strade inedite.
In queste elezioni cantonali sarà di assoluta importanza eleggere i candidati validi in funzione dei compiti che li aspettano.
Sarà altrettanto prioritario saper negare il voto ai partiti per stimolare una presa di coscienza da parte loro, in particolare un sano ridimensionamento nel senso di maggior senso civico, trasparenza, umiltà.
Ti chiedo di non deludere il Ticino e di portargli la soluzione che si merita per ridare a tutti noi fiducia e speranza!

mogam