L’Azione per una Svizzera neutrale e indipendente (ASNI), sezione Ticino, rileva ancora una volta come il Consiglio federale non voglia tenere conto delle decisioni popolari in materia di Unione Europea.

Il popolo svizzero si esprime negativamente sul processo d’adesione all’UE da quasi vent’anni, ciononostante la domanda d’adesione che la Svizzera ha presentato nel 1992 giace ancora sui tavoli dell’euro burocrazia di Bruxelles.
Nonostante il popolo svizzero abbia scelto in maniera inequivocabile di seguire la via degli accordi bilaterali, già dieci anni fa, la domanda d’adesione non è ancora stata ritirata formalmente.
Nel dicembre del 2010 è stata depositata una mozione (10.3690) tendente a incaricare il Consiglio federale di procedere al ritiro della domanda tutt’ora congelata.

Il Consiglio federale si è già espresso ritenendo questo passo inutile perché essa, citiamo “non pregiudica in alcun modo i negoziati bilaterali con l’UE e il suo ritiro non comporterebbe alcun vantaggio per la Svizzera.”

Siamo sdegnati da questo tipo di motivazione e non siamo i soli, nel marzo 2011 è infatti stata deposita una nuova mozione (11.3053) che chiede di nuovo di ritirare la domanda d’adesione, ciò perché ci si è resi conto che anche partiti come il PLR hanno abbandonato l’idea dell’adesione. Ovviamente il Consiglio federale si esprimerà ancora una volta in maniera negativa (non è necessario essere veggenti per prevederlo). Ciò accadrà perché questo Consiglio federale non ha il coraggio di difendere le decisioni del Popolo Sovrano.

Questo Consiglio federale sembra ormai più un “Coniglio federale” che non ha il coraggio di dire ai rappresentanti dell’UE che la via bilaterale è l’unica via percorribile per continuare a collaborare fattivamente come finora. Le dichiarazioni del presidente della commissione Barroso e dell’ambasciatore Reiterer, i quali ritengono esaurite le possibilità di proseguire sulla via bilaterale e che chiedono quindi alla Svizzera il recepimento automatico del diritto europeo, vanno rispedite immediatamente al mittente! Quasi nessuno nel mondo economico (si veda il recente rapporto di Economiesuisse) si sogna più di aderire all’UE, non è chiaro perché alcuni politici invece sostengano la concretizzazione di questo scenario che, come hanno capito tutti, rappresenterebbe definitivamente la fine della Svizzera.

Mauro Damiani – coordinatore Sezione Ticino