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Non posso che denunciare in modo energico il nuovo e duro attacco di Giulio Tremonti alla Svizzera e al Ticino, attacco che ferisce la nostra dignità di ticinesi e quella della nostra piazza finanziaria che sta lavorando sodo per riprendersi dagli effetti della crisi finanziaria e dell’ultimo scudo italiano.

L’attacco sferratoci dal ministro delle finanze italiano, politicamente vicino alla Lega Nord, nasconde da un lato una situazione finanziaria che gli sta sfuggendo di mano e dall’altra un sistema paese ormai messo sotto forte pressione dall’UE.
Ecco allora la necessità di Tremonti nel doversi costruire questo alibi verso l’Europa, che gli rimprovera di non aver fatto i compiti. Europa, nella quale alcuni Stati, in particolare Germania e Regno Unito, contrariamente all’Italia, stanno dando segnali di apertura e di dialogo con le trattative in atto sulla base del “modello Rubik”, nato in Ticino e del quale il Partito Liberale Radicale svizzero è sostenitore convinto.

Per cercare di aumentare ulteriormente la pressione nei nostri confronti anche nella Regione Lombardia vi sono state diverse iniziative intollerabili contro il Ticino e contro la Svizzera, l’ultima in ordine di tempo e la paventata esclusione del nostro Paese dall’Expo 2015 che sarà proprio a Milano.
Ma questo atteggiamento isterico tradisce anche un altro fatto che ci tocca da vicino, il fastidio provato dagli italiani conseguente allo stillicidio leghista nostrano ai danni della vicina Repubblica (frontalieri, problemi d’imposizione fiscale, ecc.).
Molti ticinesi si saranno chiesti, di fronte ad una così dura denigrazione, che fine hanno fatto le illusioni propinateci da Giuliano Bignasca che non più di un mese fa, in diretta televisiva con Roma, dichiarava di aver già piazzato nella capitale italiana “ambasciatori-tutori” filo leghisti alle costole del super ministro Tremonti, che lo lavoravano ai fianchi per tutelare gli interessi ticinesi al grido di “Tremonti Achtung!!”.
Bella illusione somministrata a molti ticinesi nell’intento di far credere che il “potere” leghista potesse comandare col bastone l’Italia.

I risultati sono ora sul tavolo, la politica delle illusioni è sempre seguita da quella reale, purtroppo con risvegli traumatici.
Ticinesi, mi sa che questa è la prima pessima puntata di una lunga serie!

Walter Gianora, presidente Partito Liberale Radicale