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Questa è una risposta a una critica indirizzatami nell’edizione odierna dal curatore della rubrica “Alti e bassi” de La Regione. Tale risposta è rivolta – come cito nel testo – anche ad alcuni dei partecipanti dei vostri blog che mi hanno rivolto le medesime critiche.
– Giorgio Ghiringhelli

Il curatore della rubrica satirica “Alti e bassi” de La Regione non ha gradito il successo dell’iniziativa antiburqa. Difatti nell’edizione di ieri (sabato) il sottoscritto è stato messo “in basso” in quanto reo di aver sollevato un problema considerato “oggi come oggi” non prioritario (“domani vedremo” ha precauzionalmente e saggiamente aggiunto il mio critico).

Beh, visto che l’iniziativa è stata sottoscritta da 11’600 cittadini direi che sono in buona compagnia. Del resto anche in Francia, all’inizio, il burqa non era considerato un problema prioritario, ma quando il numero delle donne che l’indossavano era salito a circa 2’000 (fatte le debite proporzioni con il numero degli abitanti ciò equivarrebbe per la Svizzera a circa 250 casi : non siam poi così lontani se si pensa che per ammissione dello stesso Consiglio federale le donne con il velo integrale sarebbero da noi almeno un centinaio…) il Parlamento francese ha cambiato idea e ha varato una legge per vietare la dissimulazione del volto in pubblico.

Con questo voglio dire che un po’ di lungimiranza in politica non guasta. Posso capire che per chi invece di guardare al futuro si preoccupa dei problemi d’attualità le priorità in questo momento possono essere altre, ma dove sta scritto che tocchi a me occuparmene ? L’iniziativa antiburqa non impedisce di certo ad altri cittadini e ai partiti che contano (quelli che sono rappresentanti nel Parlamento cantonale ) di occuparsi di altri problemi considerati prioritari. E se qualcuno lancerà delle iniziative in tal senso sarò felice di sottoscriverle.

Quindi, in una vera democrazia, tutti i cittadini che in un modo o nell’altro si impegnano per risolvere un problema che sta loro a cuore andrebbero semmai lodati per il loro impegno civico anziché essere criticati. Ma se qualcuno preferisce criticare è ovviamente libero di farlo.
Purché ciò avvenga in modo corretto, senza attaccare a vanvera la persona bensì semmai le sue idee e dando all’interessato la possibilità di spiegare le sue ragioni.
Invece, nella rubrica “Alti e bassi”, è stato scritto senza mezzi termini che io avrei lanciato l’iniziativa antiburqa per “farmi pubblicità e incassare consensi”. Visto che anche su qualche blog sono stato accusato di aver lanciato questa iniziativa per scopi elettoralistici, vorrei semplicemente ricordare a tutti i miei “critici” che ormai sono alla fine della mia “carriera” politica, avendo dato di recente le dimissioni dal Consiglio comunale di Losone ( dopo 15 anni di attività) e avendo dichiarato di non essere più interessato a future elezioni di qualsiasi tipo.
Quindi sarei un fesso se sprecassi ora tempo, denaro ed energie solo per farmi pubblicità e incassare consensi : a che pro ?

La realtà è che da anni (vedi raccolta di articoli su www.ilguastafeste.ch) denuncio i pericoli – per l’Occidente e per gli stessi musulmani laici – che si celano dietro la massiccia avanzata degli islamisti (che considero i nuovi fascisti) nei Paesi europei (Svizzera compresa), e se ho deciso di lasciare la politica parlamentare è stato anche e soprattutto per poter dedicare più tempo allo studio di questo problema che mi appassiona molto e dei mezzi per contrastarlo.
Quindi criticatemi pure sui contenuti delle mie denunce se i miei timori vi sembrano esagerati, ma piantiamola lì per favore di dire falsità sulle motivazioni che mi spingono a occuparmi di questi temi.