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La polizia serba ha arrestato un certo Milorad Komadic, che potrebbe in realtà essere Ratko Mladic, l’ex capo militare dei serbi di Bosnia ricercato dal 1995 e accusato dal Tribunale penale internazionale dell’Aja del genocidio di migliaia di musulmani a Srebrenica, in Bosnia, nel luglio 1995.

La notizia è stata riferita dal canale televisivo B92, che ha citato il giornale croato Jutarnij List. Poco dopo una fonte del ministero dell’Interno di Belgrado ha confermato che secondo la polizia si tratta proprio di Ratko Mladic.
La polizia ha agito in seguito a una soffiata. Secondo B92, l’arresto dell’uomo è avvenuto in territorio serbo nel corso di una operazione delle forze speciali.
Per le 13h00 di giovedì è stata annunciata una conferenza stampa del presidente serbo Boris Tadic.
Attualmente sono in corso le analisi sul Dna per accertare se si tratta effettivamente di Mladic.

Poco prima che giungesse la notizia dell’arresto, il procuratore del Tribunale penale internazionale per l’ex Jugoslavia, Serge Brammertz, aveva trasmesso al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite un comunicato secondo il quale gli sforzi della Serbia per catturare il latitante Mladic sono insufficienti.
La cattura di Mladic, aveva affermato Brammertz, è per la Serbia un obbligo e una condizione necessaria per l’eventuale adesione del paese all’Unione europea.
Unitamente ad Albania, Montenegro, Bosnia-Herzegovina e Kosovo, la Serbia è infatti nella lista dei potenziali candidati all’adesione.