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Dalla scorsa settimana, quando è stato lanciato l’allarme contagio, il batterio Escherichia coli ha già causato la morte di 16 persone, 15 in Germania e una in Svezia. Oltre un migliaio di persone sono state contaminate, anche in Svizzera.
Da subito indicati come il veicolo del batterio sino in Germania, martedì i cetrioli spagnoli sono stati poi messi fuori causa, ma nel frattempo gli avvertimenti ad evitarne il consumo hanno fatto crollare le vendite.
Da Stoccolma, in Svezia, l’European Centre for Disease Prevention and Control fa sapere che “le indagini sono in corso per determinare l’origine del contagio. Il tempo stringe perché le strategie di prevenzione da adottare dipendono dai risultati di queste indagini.

Il ministro spagnolo dell’Interno Alfredo Perez Rubalcaba ha dichiarato che Madrid prevede un’azione legale contro le autorità di Amburgo, responsabili del falso allarme. Il ministro intende anche chiedere un indennizzo alla Commissione europea per compensare il danno finanziario subìto dai produttori spagnoli.

La stampa europea giudica negativamente l’isterismo tedesco e chiede che l’epidemia venga affrontata in maniera razionale.

“La paura è più nefasta dell’epidemia” titolava mercoledì il quotidiano ceco Hospodářské noviny : “I cetrioli spagnoli non sono responsabili delle enteropatie potenzialmente mortali, ma la messa in guardia prematura contro questo ortaggio ha causato danni considerevoli alle coltivazioni (…) Non sappiamo cosa abbia generato l’epidemia ma conosciamo già le vittime di questa storia: la Spagna, i suoi cetrioli e le coltivazioni biologiche.
Ovunque in Europa le insalate di cetrioli sono scomparse dai menu dei ristoranti e dalle tavole delle famiglie. Praticamente più nessuno acquista verdura proveniente dalla Spagna e il label Bio è associato al batterio E.coli.
E’ ragionevole prendere il rischio di simili danni in nome del principio della precauzione? Un semplice dubbio genera seri problemi economici e minaccia le esportazioni di un paese di 40 milioni di abitanti. Per poi scoprire che il dubbio era ingiustificato (…) E’ legittimo preoccuparsi per la salute delle persone ma una tale precauzione è esagerata. La paura del contagio ci minaccia più del contagio stesso.”

Le autorità tedesche dovrebbero cercare le cause dell’epidemia nel loro paese – scrive il quotidiano spagnolo ABC : “Malgrado le dichiarazioni di martedì, le autorità tedesche hanno accusato senza alcuna prova e per diversi giorni i prodotti spagnoli, li hanno ritenuti responsabili dell’epidemia. Questo atteggiamento presuntuoso necessita ben più di semplici scuse, soprattutto perché il torto causato è irreversibile.
I tedeschi devono ora indagare per sapere come la contaminazione avrebbe potuto prodursi durante il trasporto della merce o nel paese di destinazione e riconoscere, se sarà il caso, le proprie responsabilità, che hanno invece voluto gettare sulla Spagna.
Purtroppo di fronte alle accuse tedesche il governo spagnolo è rimasto perplesso e non ha prontamente reagito perchè è troppo preso dai problemi all’interno del partito socialista e non ha tempo per occuparsi dell’interesse della nazione.”