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Christian Levrat, presidente del PS svizzero – che qualche tempo fa dichiarava non senza un pizzico di presunzione “Noi socialisti siamo il partito dell’interesse generale. Gli altri sono i portaborse degli interessi particolari” oggi cambia i toni e dalle colonne del domenicale Der Sonntag si dice incredulo (e anche un po’ sdegnato) per il fatto che per le elezioni federali del 23 ottobre I Verdi in Ticino e in Argovia respingano una congiunzione delle liste elettorali con il PS.
Una congiunzione che in tutti gli altri cantoni non ha riscontrato nessuna difficoltà.

Per i socialisti, I Verdi costituiscono un serio rivale. Ovvio cercare dunque di neutralizzarne la forza pericolosa facendone una forza alleata.
La scarsa mancanza di entusiasmo dei Verdi del Ticino nei confronti di Levrat e del PS dura da qualche tempo e si è vieppiù accentuata dopo il mese di maggio, quando in un’intervista alla radio romanda RSR Levrat aveva criticato la reticenza e la strategia dei Verdi, accusandoli di fare – con il loro rifiuto di un’alleanza con i socialisti – un gioco a favore di Lega e UDC.

Sergio Savoia, coordinatore dei Verdi, liquida la questione Levrat con poche parole: Ci sarà congiunzione se verrà rispettata l’autonomia delle due formazioni, come invece non è il caso adesso. Il partito socialista sta premendo su un’alleanza con I Verdi ticinesi per agevolare unicamente sé stesso e non per portare benefici alla sinistra nel suo insieme.