Alberto Bernardoni, imprenditore, fine e apprezzatissimo commentatore politico. Masoniano di ferro, ha vissuto con delusione e sconcerto le vicende travagliate che hanno portato alla caduta della consigliera di Stato. È attualmente membro del Comitato di Idealiberale e oggi ci definisce il suo pensiero.

Francesco De Maria: Esiste oggi la necessità di un riallineamento delle forze liberali, oppure è la solita invenzione dei polemisti di destra?
Alberto Bernardoni: Esiste e come, anche se in verità Idealiberale nonostante qualche inciampo ha già fatto un importante incipit.

FDM: Lei appartiene ancora al PLRT.
AB: È assai triste costatare che il PLRT non c’è più, quantomeno nel formato dei primi decenni della mia vita adulta.

FDM: Ci descriva nei tratti essenziali gli accadimenti politici cantonali nel periodo 2006-2011. Ma guardi che io non starò a darle ragione a priori.
AB: Non pretendo nulla di simile. In breve ritengo che dopo la grande generazione del dopoguerra – che peraltro ho conosciuto molto bene perché amici di famiglia – Brenno Galli soprattutto, con Libero Olgiati, Ferruccio Bolla, Nello Celio e altri – Marina Masoni, in tandem con Buffi, un altro mal aimé, o meglio un amato per forza, sia stata la protagonista di un processo di modernizzazione dello stato che ha cambiato faccia al paese.
Evidentemente strada facendo ha rotto un po’ di porcellane e non le è stato perdonato. Il resto è storia, con l’azione al calor bianco contro i liberali l’apparato ha infranto gli argini e logicamente la fiumana populista è esondata. Stupendo regalo! Mi ha soltanto sorpreso la rapidità con cui tutto ciò e avvenuto.

FDM: La violenta campagna radicale 2006/07 che portò alla caduta della consigliera di Stato liberale in che misura ha contribuito a causare il crollo del partito nell’aprile 2011? È corretto ritenere che una quota importante del voto liberale luganese sia confluito nella Lega?
AB: Mi sembra evidente, basta fare quattro conti. D’altronde, privata degli equilibri del vecchio PLRT quali alternative rimanevano a Lugano? Forse Incontro Democratico ?

FDM: In che cosa l’attuale governo con due consiglieri leghisti è migliore del cosiddetto “governicchio del buon senso”, aborrito dalla destra e beffeggiato dalla Lega?
AB: Il governicchio? Mah, che dire… a Faido e al lago d’Orta ne parlano gran bene…. Mentre io sono meno critico dei leghisti perché il governo post Marina Masoni era il frutto di una genesi giacobina, il prodotto di un momento squinternato della nostra storia, come tale non poteva fare gran che. È stato un entr’acte, nulla di più.

FDM: Certe forze liberali ormai esterne – almeno in parte – al PLRT si sono aggregate in Idea Liberale. La leader naturale di questa associazione potrebbe essere la ex consigliera di Stato Marina Masoni. Sembra però che non sia pienamente accettata in quell’ambiente. Perchè queste difficoltà?
AB: Non saprei…… non ero presente in IL quando vennero prese decisioni importanti e definiti certi appoggi …. Personalmente ho un’opinione semplicissima. IL ha il grande merito di avere fornito una agora non soltanto alla diaspora liberale ma a tutti i moderati non populisti. E non dimentichiamo che nel percorso ha dovuto affrontare stupefacenti defezioni.
Ma oggi c’è, ed è ciò che conta. Lasciamole un po’ di tempo per crescere, rispetto alle altre formazioni politiche è ancora un bébé. Però è vero che in Ticino c’è anche una consistente area moderata riferita a Marina Masoni, quindi mi sembra soltanto logico desiderare una confluenza, irrobustire il corpo di un movimento liberale. Se poi dovesse sussistere qualche malumore, in politica ve ne sono sempre e dappertutto, vanno composti con intelligenza e sensibilità.

FDM: Marina Masoni riuscirà a rientrare in gioco? Lo desidera?
AB: Non lo so, certo non è di Marina Masoni non interessarsi di politica, è un fatto biologico, forse addirittura genetico. Tuttavia la sua epurazione – perché questa è la parola per chi legge il Devoto – ha lasciato ferite profonde. Vi è però da dire che nel frattempo alcuni treni sono già partiti.

FDM: Giuliano Bignasca ebbe a dire recentemente qualcosa del genere: “Se la politica ticinese pesa un chilo, Idea Liberale pesa 50 grammi”. Valuti questo giudizio abbastanza impietoso. Potrà IL dare origine a un vero e proprio “polo liberale ticinese” o dovrà limitarsi a giocare di sponda, in forma trasversale, appoggiandosi man mano alle varie forze di destra?
AB: Giuliano è pirotecnico e pure molto astuto, è sempre ingenuo interpretare le sue parole nel loro significato primario. Ma ritorno alla sua domanda, IL non è un gruppetto di quaquaraquà in cerca di sponde, non credo affatto che aspiri a giocare al pendolo di Foucault. Vuole costruire una casa per i liberali, diversamente la sua missione sarà esaurita. È una grande sfida, però il gioco vale la candela.

FDM: Ballottaggio agli Stati, ormai vicinissimo. I rappresentanti del Ticino a Berna sono 10. Che cos’è per lei l’en plein della destra?
AB: Il secondo seggio naturalmente. La possibilità di fare squadra per il Ticino, di agire per non distribuire la ricchezza prima di averla creata.

FDM: Lombardi, Abate, Cavalli, Morisoli. Lombardi è sicuro?
AB: Si.

FDM: Qual è la chiave di questa elezione, molto incerta almeno quanto alla seconda poltrona: il PLRT, la Sinistra, il PPD, la Lega, Montagna Viva?
AB: Scelgo il ticket ufficioso Lombardi – Morisoli … ovvio, serve un aiutino dal PPD.

FDM: La contestatissima candidatura di Sergio Morisoli fa mormorare. Morisoli ha tradito il partito? I suoi elettori? I suoi princípi?
AB: Chi mi sa spiegare i princìpi di Gianora merita il premio Nobel…. Evidentemente Morisoli non è un voltamarsina, è stato semplicemente cacciato dal suo partito. Chi ha detto “meglio due leghisti di un Morisoli in governo” nei giorni decisivi della campagna elettorale di aprile? Certo, a Theo van Gogh è andata peggio, ma anche qui non si è scherzato……

FDM: Può egli, oggi come oggi, essere considerato un candidato liberale?
AB: Non da chi identifica il liberalismo con Incontro Democratico.

FDM: Chi decise che Sergio Morisoli, grand commis dello Stato, fedelissimo di Marina Masoni, noto militante di CL, fosse il candidato di Idea Liberale?
AB: Sinceramente non lo so, non faccio parte degli stati maggiori.

FDM: Fu una mossa machiavellica, nella chiara previsione di ciò che sarebbe successo? O pura provocazione?
AB: Non sono un dietrologo. E se fosse semplicemente la scelta più logica ?

FDM: Durante la campagna elettorale Sergio Morisoli fu trattato correttamente dal partito e, in particolare, dalla presidenza?
AB: Caro De Maria, lei non deve insistere con le domande retoriche. ….

FDM: Quando, eletto in Gran Consiglio, lasciò il partito, avrebbe dovuto lasciare anche il seggio
AB: No. Innanzitutto è stato eletto a furor di popolo, inoltre, lo ripeto, nei fatti non ha lasciato il partito ma ne è stato espulso, non dobbiamo girare la torta.

FDM: Sergio Morisoli è un giocatore che gioca su troppi tavoli?
AB: A me risulta che gioca la partita dell’area moderata.

FDM: Per finire, Alberto “Pussi” Bernardoni, abile polemista, “opinionista liberale”, ci faccia il suo pronostico.
AB: Per questo la rimando al già citato messer Giuliano, dalle gazzette apprendo che è in frequente contatto con il mago Otelma.

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