Arrivo alla sede dei Cantori delle Cime alle sei e mezzo. Tutti i giovedì alle sette e mezzo il coro fa le prove, si esercita a fondo. Mi accoglie il maestro Manuel Rigamonti, 39 anni, dal 2008 alla testa dei Cantori.

Francesco De Maria: Maestro, ci parli della sua professione, dei suoi studi, del suo amore per la musica.
Manuel Rigamonti: La mia professione principale è quella di docente ed esperto di musica nella scuola media. Dirigo due cori, i Cantori delle Cime e il Coro Quattrocentoquaranta, misto, con un repertorio di polifonia classica. Sono anche compositore e i miei cori spesso eseguono pezzi da me creati. Ho tre diplomi: direzione di coro, pianoforte e composizione, conseguiti al conservatorio “Giuseppe Verdi” di Como. Il mio predecessore alla guida dei Cantori era il maestro Gabriele Brazzola, che per ben 18 anni – dal 1990 al 2008 – ha diretto il coro.

FDM: Ci presenti il suo coro.
MR: I Cantori delle Cime sono un coro maschile amatoriale (nell’accezione più nobile del termine) che attualmente conta 42 elementi. Essere un cantore non è impegno da poco.
Facciamo una ventina di concerti all’anno; una volta alla settimana teniamo le prove mentre nei periodi più “caldi” le prove settimanali diventano due. Viaggiamo anche: Argentina, San Pietroburgo, Sardegna. Nel giugno 2012 andremo in Bulgaria.
Più spesso ci esibiamo in località italiane non troppo lontane. Invitiamo altri cori e riceviamo inviti.

FDM: Qual è il repertorio dei Cantori?
MR: Lo definirei brillante, speciale, innovativo. Quest’ultimo punto è importante perché vi sono cori, tecnicamente validi, che non sentono il bisogno di rinnovarsi.
Occorre anzitutto conoscere i generi che contraddistinguono il repertorio del coro. Da una parte troviamo brani nati grazie all’elaborazione o all’armonizzazione di melodie popolari e dall’altra musiche che, utilizzando un linguaggio musicale semplice ma non banale, nascono dall’ingegno dei compositori.
Nel nostro coro i due generi sono equamente rappresentati. Eseguiamo infatti composizioni non popolari, mie e di altri autori. Ma non manchiamo mai di eseguire anche i motivi tradizionali più noti e cari al pubblico.
Nella musica anche le parole sono importanti. Ultimamente ho composto una ninna nanna dolce e melodica che aveva però un difetto: le sue parole erano banali. Il coro ha capito il nocciolo del problema e ben due cantori hanno creato ciascuno un nuovo testo, più bello e più poetico di quello su cui stavo lavorando. Non mi è rimasto che fondere i due testi per ottenere qualcosa di bello!

FDM: Il Maestro scherza…
MR: Lo sa che cantare fa bene? Addirittura in senso medico. È infatti dimostrato che l’emissione di voce intonata (quest’ultima parola viene particolarmente scandita) stimola il corpo a produrre sostanze benefiche, quali il cortisolo e la dopamina. E poi, non si dice forse: canta che ti passa?

FDM: Con quali mezzi sopperite alle vostre necessità?
MR: I Cantori delle Cime non hanno uno sponsor, anche se alcuni nostri concerti lo possono avere. Ogni anno in ottobre in occasione delle feste d’autunno allestiamo un “grottino” con specialità ticinesi in piazzetta san Carlo a Lugano.
Un grosso impegno, al quale partecipano tutti i componenti del coro e che ci permette di avere una bella sede e di concederci qualche trasferta.

FDM: Maestro, ci parli della sede del coro, nella quale ci troviamo.
MR: Questa è la ex masseria Bernasconi, dagli anni 60 proprietà della Città di Lugano. Nel 1999 l’edificio, divenuto un deposito di materiali di vario genere, era praticamente diroccato.
La Città l’ha ceduta ai Cantori delle Cime in diritto di superficie, a titolo gratuito, a condizione che di provvedere al restauro dell’edificio. Un grosso impegno!
Molti ci hanno aiutato ma, in effetti, ci siamo soprattutto … aiutati da soli. I coristi hanno contribuito con almeno 4000 ore di lavoro.
Al tetto hanno provveduto i militi della Protezione civile, nel corso di una esercitazione. Persino gli studenti della CSIA hanno collaborato a rendere più accogliente la sede con dei dipinti raffiguranti gli otto comuni aggregati a Lugano nel 2004.
Alla fine siamo riusciti ad avere la nostra sede, agibile dal 2001 e ne siamo ben felici ed orgogliosi.

La prova incomincia. Il Maestro è attento, preciso, quasi pignolo. Dopo una buon’ora si fanno dieci minuti di pausa. Alla ripresa, il pezzo forte della serata, “Volta la carta” del grande Fabrizio de André. Un piccolo gruppo di strumenti d’accompagnamento si aggiunge al coro. Poi un altro brano famoso: “Don’t cry for me Argentina”.
Nella vita di un coro non tutto va sempre liscio al cento per cento. Il Maestro si rivolge ai suoi coristi e parla degli impegni presenti e futuri … La lunga prova è terminata, il fatidico 26 novembre si avvicina.

IL NOSTRO CONCERTO CORALE: i Cantori delle Cime saranno in concerto sabato 26 novembre 2011 alle 20h30 al Palazzo dei Congressi di Lugano.
Accanto a loro si potranno ascoltare le stupende voci dei ragazzi del coro Calicantus di Locarno, recente vincitore di prestigiosi premi in concorsi internazionali per cori giovanili.