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Malgrado le rassicurazioni dei governi della Zona euro, diverse banche, tra cui Merrill Lynch, Barclays Capital e Nomura, hanno pubblicato una serie di rapporti in cui esaminano la possibilità di un crollo della zona euro.

E’ quanto si legge sul New York Times: “La crisi dell’euro è entrata in una fase ancor più pericolosa e a meno che la Banca centrale europea non subentri per dare una mano dove i politici hanno fatto fiasco, un crollo dell’euro oggi appare più probabile che possibile.”
Il quotidiano si dice inoltre sorpreso dal fatto che le banche europee non paiono preoccupate e riporta le parole di un non meglio identificato banchiere francese: “Anche se negli Stati Uniti c’è la chiara percezione che l’Europa sia vicina allo sfascio, crediamo che l’Europa debba rimanere com’è. Nessuno afferma che dobbiamo fare un passo indietro.”

Sul quotidiano britannico Financial Times si legge che : “Le case automobilistiche, le grandi società energetiche, le aziende che producono beni di consumo e altre multinazionali stanno facendo il possibile per ridurre al minimo i rischi, collocando riserve di contanti in investimenti sicuri e riducendo le spese non essenziali. Il gruppo Siemens è arrivato ad aprire una propria banca per depositare fondi presso la Banca centrale europea.
Diverse società di livello globale affermano che il crollo dell’euro sarebbe grave, ma gestibile. Dirigenti francesi, italiani e spagnoli confermano di avere pronti piani per affrontare turbolenze finanziarie ed economiche gravi, ma non specificamente il crollo dell’euro.
Il rischio, secondo loro, è che la stabilità della regione potrebbe essere ulteriormente scossa se si sapesse che le grandi aziende si stanno preparando al peggio.

Il quotidiano francese Les Echos rileva come da mesi Icap, società di broker britannica, stia sperimentando in via riservata il ritorno della dracma greca sulla sua piattaforma elettronica Ebs, la più grande interbanca per il cambio delle valute.”