Sul quotidiano britannico The Telegraph, l’economista Ambrose Evans-Pritchard, esperto di politica internazionale e noto anti-europeista, considera la crisi della Zona euro una crisi monetaria causata da una Banca centrale europea immatura, incompetente e arrogante.

Evans-Pritchard considera che la BCE sia responsabile di aver interrotto una ripresa di per sé fragile, alzando i tassi di interesse agli inizi di quest’anno, consentendo all’offerta di moneta di crollare a tassi vertiginosi nella zona a sud dell’Europa e causando una recessione completamente inutile.
L’economista è convinto che le misure di austerità imposte da BCE e FMI faranno solo peggio, perchè non si possono spingere due terzi della Zona euro in una contrazione fiscale e monetaria sincronizzate, senza pensare alle conseguenze. Specialmente in questo periodo, dove l’economia della Zona euro è vicina al punto di non ritorno, anche se potrebbe essere ancora salvata dalla politica monetaria.

Basterebbe adottare il quantitative easing (la creazione di moneta da parte della banca centrale e la sua iniezione nel sistema finanziario ed economico) una misura perfettamente legale con il Trattato di Lisbona e l’euro sarebbe tratto in salvo.
La BCE dovrebbe portare avanti manovre di politica monetaria espansiva, perfettamente legali in base a quanto stabiliscono le regole dei trattati dell’Unione europea.

“Se la BCE non agirà – sostiene Evans-Pritchard – sarà per ragioni politiche, perché manovre di politica monetaria espansiva potrebbero creare una maggiore inflazione in Germania. Un segreto ormai venuto a galla e in nome del quale sarà l’Europa intera a finire in croce.”