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Francesco De Maria: Luca “Gege” Paltenghi, quanti anni hai? E quando sei entrato nell’UDC?
Luca Paltenghi: Ho 26 anni e sono entrato nell’UDC nell’autunno 2008. Faccio parte della Direttiva con il ruolo di responsabile per i media. Ricordo con piacere che era un sabato e ci trovammo io, la presidente dei Giovani UDC ticinesi Lara Filippini, Alain Bühler che in seguito assunse il ruolo di segretario del movimento, nonché Pierre Rusconi (da pochi mesi al timone del partito) e Marco Chiesa. Fu proprio Chiesa a proporre l’incontro e a convincerci che potevamo rilanciare la sezione ticinese dei Giovani UDC, ricostituita da Lara Filippini l’anno precedente, facendo germogliare il seme dell’interesse politico che già coltivavamo da qualche anno fuori dal partito.

FDM: Ti è stato conferito l’importante incarico di Segretario generale dei giovani UDC svizzeri. Quali sono i tuoi compiti?
LP: Il compito principale è sicuramente quello dell’allestimento dei verbali delle assemblee dei delegati dei Giovani UDC Svizzera che si svolgono ogni tre mesi circa, ogni volta in un cantone differente, nonché dei verbali delle riunioni del Comitato (composto dai membri della Direttiva e dai rappresentanti delle sezioni cantonali) che generalmente precedono le assemblee. Sono tenuto poi a partecipare alle riunioni della Direttiva nazionale dei Giovani UDC a Berna e potrebbero esservi in futuro delle conferenze stampa a cui dovrò partecipare in modo che sia presente anche una persona di lingua italiana.
È importante per noi che nella Direttiva siano rappresentate le tre regioni linguistiche svizzere, e per questo mi occupo anche delle traduzioni in italiano degli articoli e dei comunicati stampa del movimento.

FDM: In ottobre correvi per il Consiglio Nazionale. Racconta questa esperienza.
LP: Sono molto felice di aver potuto fare quest’esperienza e di aver fatto parte di quel gruppo di candidati che ha portato alla conquista del primo seggio UDC Ticino in Consiglio nazionale! Ho avuto l’occasione di confrontarmi con altri giovani candidati, ma anche con politici più navigati o addirittura con dei consiglieri nazionali uscenti, in televisione o alla radio, nei licei, nelle università o nei dibattiti organizzati da alcune associazioni: è stato tutto molto arricchente, anche da un punto di vista umano e non per forza politico.
Se guardiamo il mio risultato da un punto di vista strettamente numerico, nonostante l’ultima posizione sulla lista, ritengo di aver raccolto un buon numero di consensi, considerato che il mio nome è ancora poco conosciuto e che la famosa “rigatura” si è abbattuta su di me. Sono molto soddisfatto anche del risultato a livello comunale, che è un grande stimolo per le elezioni comunali per cui sto già lavorando come coordinatore del gruppo Lega-UDC-Indipendenti.
Quest’esperienza quale candidato al Nazionale mi ha inoltre permesso di accedere a Palazzo federale quale assistente parlamentare di Pierre Rusconi, che da alcuni giorni seguo a Berna durante le sedute del Consiglio nazionale.

FDM: Con te in lista c’era Lara Filippini, ora divenuta Granconsigliera. Andate d’accordo? Collaborate?
LP: Certamente, andiamo d’accordo e questo è importante per portare avanti il lavoro all’interno della Direttiva dei Giovani UDC Ticino. Dati i nostri ruoli e le cariche che occupiamo a livello cantonale e nazionale, collaboriamo strettamente per mantenerci sempre aggiornati sui temi da affrontare e sugli incontri del partito.
Io e Lara Filippini ci siamo conosciuti in occasione di una Sessione federale dei giovani, per cui quando sono entrato a far parte dei GUDC vi era già tra di noi un rapporto di amicizia.

FDM: Sei stato mio allievo a Lugano 1. Vuoi tornare agli anni non troppo lontani della scuola?
LP: Ricordo i suoi racconti di Ruffini, un uomo che andava a cavallo e che aveva una folta barba bianca, ma anche di Monsieur de La Palice, che cinque minuti prima di morire era ancora vivo (da cui il termine lapalissiano)!
Chiusa la parentesi simpatica (non ho imparato solo questo alle sue lezioni però!), gli anni trascorsi al liceo sono stati di grande utilità per il periodo universitario e professionale che ne è seguito. Guardando con un certo distacco quegli anni (ho terminato il liceo nel 2004), sono ben contento di aver avuto insegnanti severi, anche se sul momento non sempre apprezzavo questa severità!
Sempre pensando alla mia esperienza scolastica, ritengo invece che questa severità talvolta mancasse nella scuola media e che ci si potesse permettere di passare l’anno senza impegnarsi granché, anche se comunque non era il mio caso.
A questo proposito, potrei riallacciarmi alle proposte che sono uscite dai gruppi di lavoro della giornata dedicata ai problemi della scuola organizzata dall’Associazione Società Civile della Svizzera Italiana.

FDM: L’elezione d’autunno non ha sorriso all’UDC. Agli Stati in particolare è andata veramente male: pochi seggi conquistati, Blocher senza chance, persino il presidente Brunner…
LP: Sono andato a rileggere le parole di Toni Brunner quando fu lanciato il cosiddetto “assalto agli Stati”. Il nostro presidente disse che l’UDC ambiva a conquistare a medio termine una rappresentanza agli Stati proporzionale alla forza del partito e che già quest’anno avrebbe lanciato nella corsa alcune personalità importanti.
Non ha mai detto che quest’anno avremmo “sbancato”. A mio avviso però è impensabile un’avanzata importante agli Stati, soprattutto fintanto che tutti gli altri partiti, dalla sinistra al centro, si alleano per impedire l’elezione di un rappresentante UDC.
Detto ciò, l’UDC ha perso seggi anche in Consiglio nazionale e questo può essere dovuto a diversi fattori: innanzitutto una campagna quasi monotematica: abbiamo battuto il chiodo sull’iniziativa contro l’immigrazione di massa, trascurando altri temi importanti del nostro programma quali la lotta per la sovranità del nostra Paese e contro l’adesione all’UE. Poi forse c’è stata una certa sufficienza, una presunzione nel credere che saremmo rimasti al livello di quattro anni fa o che avremmo addirittura sfondato la soglia del 30% sull’onda del risultato già acquisito o delle iniziative popolari vinte in votazione, e sono stati trascurati i segnali che dicevano che gli altri partiti stavano facendo alleanze e congiunzioni per farci perdere o non farci guadagnare nuovi seggi (penso ad Obwaldo, al Giura o a Friborgo).

FDM: Il danno causato al partito nel dicembre 2007 appare oggi in tutta la sua evidenza. Dopo l’ampia vittoria dell’ottobre, ci fu leggerezza o la botta era imparabile?
LP: Sicuramente dopo l’autunno 2007 vi fu l’euforia generata dal grande risultato ottenuto. Quanto questa possa essere colpevole ed aver influito sulla defenestrazione di Christoph Blocher è difficile dirlo; tendo piuttosto a pensare che la grande vittoria ottenuta dal partito abbia provocato numerosi attacchi di bile ai personaggi del centro e della sinistra che in seguito complottarono per destituire Blocher: non credo vi fossero segnali premonitori di una mossa di questo tipo, che per stessa ammissione dei suoi ideatori venne organizzata in breve tempo e a poche ore dalla fatidica data del 12 dicembre 2007.

FDM: Il 14 dicembre è vicino. Quel giorno sarà per l’UDC il momento della verità. Sei ottimista?
LP: Un pessimista è un ottimista bene informato, diceva qualcuno. Sicuramente le informazioni di cui siamo in possesso ci dicono che in questo momento non c’è tanto da essere ottimisti in quanto Eveline Widmer-Schlumpf raccoglierebbe un maggior numero di consensi rispetto ad un candidato UDC, in quanto godrebbe del sostegno del suo PBD, del PPD, dei Verdi e del PS, con quest’ultimo partito che giustifica con affermazioni degne di Pinocchio la permanenza della ministra grigionese in Consiglio federale!
Attenzione però che la candidatura di Hansjörg Walter sul ticket UDC al posto di Bruno Zuppiger potrebbe sconvolgere le carte in tavola: diventa ora infatti difficile e poco giustificabile per la sinistra e i suoi accoliti non votare un candidato che loro stessi votarono contro Ueli Maurer quando quest’ultimo entrò in governo e che pochi giorni fa è stato trionfalmente eletto alla presidenza del Consiglio nazionale.

FDM: La “santa alleanza” anti-UDC punta alla conferma di Eveline Widmer Schlumpf, alla negazione del secondo seggio all’UDC. Quali le migliori probabilità dell’UDC di sventare gli attacchi?
LP: L’UDC ha presentato un ticket formato da persone competenti, Hansjörg Walter e Jean-François Rime, dando all’Assemblea federale la scelta tra ben due persone per ristabilire la concordanza. La “santa alleanza” che lei cita punta a rieleggere Widmer-Schlumpf adducendo giustificazioni sempre meno credibili. Sono certo che anche all’interno delle due Camere e dei partiti che sponsorizzano la rielezione della ministra traditrice grigionese vi sono persone che stanno riflettendo se veramente vogliono continuare su questa strada, rompendo definitivamente la concordanza (quella vera, non quella priva di senso utilizzata per sciacquarsi la bocca da certi personaggi) o se invece vogliono che l’UDC, quale primo partito svizzero, abbia diritto a due seggi, accanto ai due di PS e PLR e all’unico seggio del PPD. Ecco, sono queste le persone da convincere per rendere più probabile l’elezione di un nostro rappresentante in Consiglio federale.

FDM: Oskar Freysinger ha detto: “Non avremmo mai dovuto accettare una situazione così penalizzante, con il solo Ueli Maurer alla difesa. Molto meglio sarebbe stato starcene fuori dal governo, del tutto!” Che ne pensi?
LP: Personalmente sono d’accordo con Oskar Freysinger! Quando fu eletta Widmer-Schlumpf, andammo all’opposizione facendo un gran fragore; appena se ne presentò l’occasione tornammo invece in governo, anche se con un consigliere federale in meno rispetto a quanto ci spetta. Meglio sarebbe stato restare coerentemente all’opposizione per tutta la legislatura, e presentare quest’anno due candidati per tornare in Consiglio federale.
Nel caso tra pochi giorni uno dei nostri candidati non fosse eletto, e il solo Ueli Maurer si trovasse nuovamente in Consiglio federale da solo sarà il caso di riflettere veramente se vogliamo continuare su questa situazione, che è penalizzante anche per lo stesso Maurer, o se vogliamo fare un’opposizione dura al Consiglio federale uscendo dal governo.

FDM: Perchè la Weltwoche attacca Bruno Zuppiger, candidato UDC al Consiglio federale?
LP: Non leggo regolarmente la Weltwoche, ma fin da mercoledì ero al corrente di questo articolo che sarebbe apparso il giorno seguente. L’attacco della Weltwoche a Bruno Zuppiger, che nel frattempo ha ritirato la sua candidatura, è a mio parere da ascrivere alla volontà di qualcuno di bloccare l’ascesa del consigliere nazionale zurighese al Consiglio federale.
Giovedì a Palazzo federale, tra i membri dell’UDC, regnava l’incredulità e l’incertezza sul perché questo attacco giungesse dalle colonne di un settimanale notoriamente vicino al nostro partito. Si è detto tutto e il contrario di tutto sull’autore della fuga di notizie: potrebbe essere qualcuno esterno al partito ma non alla vicenda che ha coinvolto Zuppiger, potrebbero essere i “blocheriani” perché Zuppiger non ha mai fatto parte di questa cerchia, potrebbero essere gli “anti-blocheriani” per indebolire Blocher stesso che personalmente ha chiesto a Zuppiger di candidarsi.
Non so rispondere però nel dettaglio, posso solo fare delle ipotesi come tutti, ma tendo ad escludere la pista interna in quanto unicamente la direzione del partito era al corrente della vicenda.

FDM: L’UDC sta declinando, declinerà?
LP: No, il partito non sta declinando, ne sono convinto! Certamente il risultato raggiunto nel 2007 è stato eccezionale e non si vedeva da parecchi decenni un partito così forte quanto a percentuale e numero di seggi. Forse ci si è illusi di poter crescere ancora, cosa alquanto difficile anche data l’alleanza tra le altre forze politiche in chiave anti-UDC, ma il risultato raggiunto quest’anno ci garantisce ancora ampiamente il primato nazionale.
Ricordo che quattro anni fa, con l’espulsione di Widmer-Schlumpf e di tutta la sezione grigionese con conseguente nascita del PBD in vari cantoni, abbiamo perso per strada circa il 4-5% di elettori e quest’anno siamo scesi al 26.6%, rispetto al 28.9% del 2007, per cui abbiamo perso meno di quanto ci si potesse immaginare.
Occorre poi sottolineare che in termini di cifre pure l’UDC ha comunque guadagnato elettori rispetto a quattro anni fa; solo il marcato aumento dei votanti ha fatto scendere la percentuale. Guarderei poi con ottimismo ai risultati positivi registrati in Romandia, dove solo a causa delle congiunzioni degli altri partiti non sono stati guadagnati seggi, o nei Grigioni, dove il partito è stato completamente rifondato, nonché in Ticino dove abbiamo ottenuto con le nostre forze il primo consigliere nazionale: è da qui che dobbiamo ripartire per il futuro per recuperare i seggi persi, dando anche maggiore autonomia alle sezioni cantonali.

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