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Nella seduta del 6 dicembre, il Comitato Interministeriale italiano per la Programmazione economica (CIPE) ha deliberato il “definanziamento” della progettazione del collegamento ferroviario tra Monza e Chiasso, che prevede di portare da due a quattro il numero di binari su un tratto di 27 chilometri.
Questa infrastruttura risulta fondamentale per il completamento a Sud di AlpTransit, perché necessaria ad accogliere i convogli in arrivo dalla Svizzera.
Sul completamento a sud di AlpTransit, dunque, si addensano le nubi e prende sempre più corpo l’ipotesi di una struttura “monca”. Il rischio è riconosciuto anche in Italia, dove la decisione del CIPE ha portato ad un’interrogazione del Capogruppo leghista alla Camera dei deputati, Marco Reguzzoni, che annuncia battaglia.

Poiché la realizzazione di AlpTransit senza adeguati collegamenti a nord e a sud, in grado di riprendere il traffico in arrivo dalla Svizzera, è priva di senso, e poiché malauguratamente è proprio questo lo scenario che si va vieppiù delineando, chiedo al lod. Consiglio federale:
1. Come valuta il CF la delibera del CIPE relativa al “definanziamento” per la progettazione del collegamento ferroviario tra Monza e Chiasso? Quali conseguenze concrete porterà tale scelta, a mente del CF?
2. E’ intenzione del CF attivarsi affinché tale decisione italiana venga modificata?
3. Quali assicurazioni ha avuto il CF dal precedente governo circa il completamento a sud di AlpTransit?
4. Il CF ha già discusso con l’attuale governo italiano del proseguimento a sud di AlpTransit? Se sì, con quali esiti? Se no, quando è previsto il primo incontro?
5. Come si presenta invece la situazione per quel che riguarda il proseguimento a nord?

Lorenzo Quadri
Consigliere nazionale Lega dei Ticinesi