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Corrado Bianda, sindaco di Losone, è l’ospite odierno di Ticinolive. In questa intervista si esprime sulla difficoltà di far passare il messaggio positivo delle aggregazioni nel Locarnese.
Lo scorso autunno Losone era stato l’unico comune dei quattro della Sponda destra del fiume Maggia ad aver votato a favore dell’aggregazione. Gli altri tre comuni, Ascona, Brissago e Ronco sopra Ascona si erano detti contrari
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Ticinolive: Giorgio Ghiringhelli ha costituito il comitato organizzativo per giungere entro il 2017 alla creazione di due forti poli urbani, la Grande Locarno e la Grande Bellinzona.
Del comitato fanno parte nomi noti della scena politica ticinese: Brenno Martignoni, sindaco di Bellinzona, Luigi Pedrazzini, ex Consigliere di Stato e Giorgio Giudici, sindaco di Lugano.
Cosa pensa dell’iniziativa di Ghiringhelli, cittadino del comune di cui lei è sindaco?
Corrado Bianda: Come già ho avuto modo di dire in un’intervista sul Corriere del Ticino, sono molto scettico circa la proposta di Ghiringhelli almeno per tre motivi principali. Il primo è giuridico: non sono certo che nella Costituzione si possano inserire indicazioni come quelle previste da Giorgio. In tal modo si crea una disparità di trattamento fra i cittadini ticinesi, il che non penso sia nello spirito della Costituzione cantonale.
Secondariamente, credo che un progetto d’aggregazione destinato a far nascere un comune forte e performante non possa esimersi dalla ricerca di un minimo consenso fra gli attori politici locali. Non basta mettere assieme le cancellerie; occorre anche un progetto comune. Se la proposta risultasse ammissibile dal profilo costituzionale e dovesse essere accettata dalla popolazione in votazione grazie al peso del Sottoceneri, il sentimento dell’ “obbligo” arrischia di essere nefasto per gli sviluppi del nuovo comune, almeno nei primi anni (leggasi almeno un paio di legislature).
Terzo: se le due regioni dovessero essere costrette ad aggregarsi unicamente per il peso politico del Sottoceneri, si arrischia una spaccatura a livello cantonale estremamente pericolosa.
Sulla partecipazione al comitato di Giudici, Martignoni e Pedrazzini non credo stia a me esprimermi. Potrei vederla come una provocazione nell’intento di sollecitare i politici locali a riavviare le discussioni interrotte con le votazioni dell’autunno 2011.
Personalmente, per i motivi summenzionati, non sono al momento intenzionato a far parte del comitato promotore; non sono neppure stato sollecitato a farne parte. In Municipio non se n’è discusso, anche perché ormai siamo in fine legislatura e certi temi ritengo sia più opportuno che vengano affrontati dalla nuova compagine.

Quali ritiene siano i veri principali motivi del fallimento della votazione per l’aggregazione tra Losone, Ascona, Brissago e Ronco sopra Ascona?
CB: Credo occorra fare una distinzione fra i motivi che hanno indotto alcuni personaggi ad ingaggiarsi nella campagna contro il progetto d’aggregazione (penso ad alcuni municipali) e i motivi che hanno convinto la popolazione di Ascona, Brissago e Ronco sopra Ascona a votare no.
Nel primo caso, anche se nascosta dietro ad altre motivazioni, credo che la causa principale sia stata la paura della perdita di potere e che il nuovo comune di Ascona potesse essere governato da una maggioranza proveniente da Losone. Se, come sembra, dietro a ciò sta la convinzione che eventuali municipali e consiglieri comunali di Losone non sarebbero stati all’altezza del loro compito è gravissimo ed offensivo verso tutti i losonesi.
Per quanto riguarda i cittadini invece, le motivazioni possono essere molte. Ciò che delude è come la campagna che ha preceduto il voto sia stata costellata da una serie di menzogne sulla situazione del comune di Losone e sulle condizioni di partenza del nuovo comune. Queste hanno certamente contribuito alla formazione della scelta.

C’è qualcosa di vero nelle voci che circolavano riguardo ai debiti “nascosti” di Losone?
CB: Questa è una delle grosse bugie divulgate ad arte dai contrari al progetto. Losone è un comune moderno e dinamico, con infrastrutture complete e servizi all’avanguardia.

Anni fa si ipotizzava un’aggregazione allargata dei comuni del Locarnese, di destra e di sinistra della Maggia. Qual’era stata allora la posizione delle autorità e della popolazione losonesi?
CB: La popolazione losonese non era stata interpellata ufficialmente; è però vero che l’aggregazione in un’unica città non sembrava essere particolarmente ben vista. L’Autorità losonese riteneva che, per quanto riguardava il proprio comune, fosse più vantaggiosa un’aggregazione dei soli Enti della sponda destra. Questo perché le complementarità che esistevano ed esistono tutt’ora fra di loro potevano essere sfruttate al meglio

Come valuta nell’insieme le prospettive di sviluppo ai vari livelli (occupazione, demografico, economico) di Losone e della Regione Locarno e Valli?
CB: Esistono problemi oggettivi che difficilmente potranno essere risolti con la sola collaborazione fra comuni (in questo tipo d’esercizio più che al bene collettivo si tende a salvaguardare l’interesse del singolo comune).
È evidente che comunque, passata la buriana, occorrerà riprendere le discussioni e cercare di lavorare tutti assieme focalizzando l’attenzione su obiettivi chiari e condivisi. Occorrerà fare delle scelte anche non facili su cosa sostenere e cosa non sostenere.

Ritiene ancora che l’aggregazione sia un passaggio imprescindibile o vede altre possibilità?
CB: Credo d’aver già risposto sopra. Forse l’aggregazione non è l’unica soluzione, ma probabilmente la migliore. Al momento attuale, visto il responso delle urne, occorrerà però fare di necessità virtù e cercare comunque di lavorare assieme.

Vede l’ipotesi di un’aggregazione dei due comuni “perdenti” Locarno e Losone (che insieme ospitano la quasi totalità delle industrie della regione e che forse hanno alcune similitudini) per assumere un ruolo trainante verso una fusione allargata?
CB: Credo che a questo punto un progetto di rilancio della regione non si possa fare senza Ascona, Minusio e Muralto. Sono realtà troppo importanti. Non credo che un comune che nasca dall’unione di Locarno e Losone potrebbe avere maggior capacità di convinzione in un ipotetico nuovo progetto d’aggregazione a corto termine, anzi.

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