La cancelliera tedesca Angela Merkel nel suo discorso inaugurale al 42° Forum economico mondiale di Davos ha difeso strenuamente la sua politica dell’Euro. La Merkel ha deplorato che i mercati non abbiano voluto comprendere che l’Euro non sarebbe stato lasciato cadere e continuino a pretendere un aumento di mezzi al fine di salvare gli stati colpiti dalla crisi del debito. “Abbiamo creato un paracadute permanente del valore di 500 miliardi di Euro ed ecco che gli analisti sono pronti a esigere un aumento a 1000 miliardi” ha esclamato la cancelliera. “E se tale richiesta fosse soddisfatta, anche in quel caso i mercati non ne avrebbero abbastanza!”

Sulle misure concrete da prendere, al fine di tranquillizzare finalmente i mercati finanziari, la Merkel non si è espressa con precisione. Soprattutto non si è voluta impegnare a permettere l’introduzione dei controversi Eurobond. Tale introduzione significherebbe in concreto che i nuovi prestiti di stato – anche alla Grecia o all’Italia – risulterebbero garantiti dall’insieme degli stati membri dell’UE. In pratica sarebbe dunque la Germania, lo stato di gran lunga economicamente più forte in Europa, a dover garantire per gli stati gravemente indebitati. Ciò non piace minimamente ai tedeschi. “Non vogliamo promettere quello che poi non saremmo in grado di mantenere” ha soggiunto la Cancelliera.

“La prima domanda dev’essere: siamo noi pronti a “osare” più Europa? L’anno 2011 ha dato la sua risposta: lo siamo”. Per la Cancelliera le tre grandi sfide del tempo presente sono: più disciplina nel controllo dei conti, più concorrenzialità, più solidarietà. Soprattutto riguardo alla prima sfida sono stati realizzati notevoli progressi, in Portogallo, in Italia, in Spagna e persino, parzialmente, in Grecia.

(fonte: TagesAnzeiger)